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Antonio Schiraldi: “Spero in una ripresa netta. Sbagliato che le regioni ripartano insieme, il Calcio al momento giusto”

Le nostre interviste agli imprenditori per la ripartenza – Il titolare del ristorante La Battigia di Bari: ‘Occhio all’utilizzo obbligatorio dei guanti nella ristorazione. Il 1 giugno servizio ai tavoli o sarà tutto inutile’

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?

‘Più che stare in casa e non muoverci non possiamo fare? La misura è giusta. Non tutto quanto è stato fatto per aiutare la popolazione a livello lavorativo ed economico è invece congruo. Bene la sospensione dei mutui, meno bene il reddito d’imposta che avrei visto meglio a carico dei proprietari invece che di chi è in affitto. Il vero problema è però il ritardo nella Cassa integrazione’.

Come vede il suo futuro?

‘In tutta sincerità, come azienda, spero solo di riuscire a sopravvivere’.

Quali timori, quali progetti?

‘Il timore che tutti abbiamo per quando ricominceremo a lavorare, sia pure in misura ridotta, è la risalita dei contagi. Per questo non si può prescindere dal progettare la ripartenza in sicurezza. A questo proposito l’utilizzo obbligatorio dei guanti, altrove molto utile se non indispensabile, rischia di diventare un problema per i ristoratori, cuochi e camerieri, in continuo movimento e costretti a toccare decine di oggetti. Dovremmo buttarne via decine di paia ogni giorno, molto meglio lavorare a mani nude e lavarsi le mani di continuo’.

Cosa direbbe ai suoi colleghi ristoratori?

“Di tenere duro, speriamo tutti insieme di sopravvivere finché si può. La data del 1 giugno sarà la più importante, quella che segnerà la eventuale ripresa: se riapriamo anche il servizio ai tavoli vorrà dire che davvero ne staremo uscendo, altrimenti sarà inutile anche soltanto parlarne’.

La critica più forte che si sente di fare?

‘I ritardi da parte dell’Inps sono gravissimi. Anche l’assegnazione dei 600 euro per le partite Iva la reputo una cosa ridicola. Non digerisco inoltre che per la ripartenza non ci siano differenze tra le regioni in base alla diffusione dei contagi. Tanto per essere chiari, se il 4 maggio riparte la Puglia, che ha un numero di contagi molto basso, non può ripartire anche la Lombardia. Spero che questo mio concetto sia ben recepito, perché ripartire sarà più rischioso soprattutto e in primo luogo per i lombardi’.

La speranza più luminosa?

‘Quando sarà tutto finito, e speriamo molto presto, che ci sia una netta ripresa. Spero davvero che ci sia tanta voglia di uscire, di tornare a vivere e di fare girare l’economia, magari anche più di quanto girava prima’.

Cosa pensa dell’eventuale ripartenza del Calcio?

‘Giusto che sia stata rinviata perché il Calcio non fa parte dei beni di prima necessità. Detto questo, è giusto che anche il Calcio riparta non appena i contagi lo permetteranno’.

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Enzo
Enzo
3 anni fa

Anche nel calcio ci sono persone che lavorano ed hanno famiglie.
???

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