Il presidente della Lega Pro spiega ancora una volta che tempistiche certe sulla ripresa del campionato non ce ne sono e che decideranno solo i dati sui contagi
“La situazione in Italia è terribile, soprattutto al nord c’è ancora un dramma in atto. Ci sono giocatori, presidenti, dipendenti che hanno perso amici e parenti e ancora le campane suonano a morte. Ma come si fa a parlare di ricominciare a giocare? Mi si chiede quante possibilità ci sono di ricominciare a giugno, per me sono pochissime”. Il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, intervenuto in Passione Bari su Radio Selene, ha ribadito ancora una volta che la priorità è quella sanitaria e che al momento è assurdo parlare di ripresa visti ancora, purtroppo, i tanti morti che il Covid-19 sta facendo.
Di sicuro tutto questo avrà un forte impatto economico sulla Serie C e costringerà molti presidenti a dover scegliere se mandare avanti il club di calcio oppure l’azienda madre che lo sostiene: “Ho un impegno – continua Ghirelli – quello di ottenere primi interventi economici a partire dalla Cig e poi liquidità sennò la barca dei sessanta club di Serie C rischia di affondare poiché è soggetta a un rischio di continuità aziendale. Ogni proprietario ha un’altra o altre aziende di proprietà che a loro volta hanno subito il terremoto della crisi e nel momento in cui dovrà decidere dove impegnare i propri denari li impegnerà nell’azienda madre che garantisce a lui, ai suoi figli e agli operai un reddito. In questo il calcio si presenta estremamente fragile a questo appuntamento con il rischio di avere prospettive con tante scomparse di società. Finché non avrò risolto questo problema non potrò affrontarne altri”.
Ma questo e scemo
Giusto. Ora voglio vedere i lauti stipendi dei giocatori come li pagate……