Le parole del presidente della Lega Pro sul momento vissuto dal calcio italiano in piena emergenza Coronavirus

Nonostante il clima d’incertezza generale che avvolge l’intero Paese, la 30ª giornata di Serie C, almeno nel Girone C (A e B sono fermi almeno fino al 15 marzo ndr) si è regolarmente disputata e si completerà lunedì 9 marzo con i posticipi Cavese-Potenza e Catanzaro-Bari. Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, domenica pomeriggio era allo stadio Partenio di Avellino per assistere alla sfida tra la formazione di casa e la Ternana, disputata a porte chiuse come il resto delle partite in ogni categoria.

A margine della sfida tra lupi e fere, il numero uno della Serie C ha parlato ancora della situazione di emergenza in cui tutti gli attori coinvolti nel campionato di Lega Pro si stanno confrontando, plaudendo alla scelta di giocare: “Abbiamo fatto fronte a questa emergenza in questo momento giocando e credo sia giusto, pur mantenendo la salute come punto di riferimento – riporta TuttoAvellino.it -. Abbiamo aperto anche il nostro canale tematico perchè in un momento di preoccupazione 2 ore di calcio e un po’ di serenità sono importanti. C’è una catena di comando precisa che è Governo, autorità scientifica, Coni, federazione e noi. Hanno detto che si poteva giocare e continueremo a seguire le indicazioni. Penso che dobbiamo sapere di svolgere una funzione speciale, dobbiamo tutti avere preoccupazione, penso ai medici, agli operati dei reparti, ognuno deve contribuire a questa fase delicata e far uscire il paese da questa situazione e tornare alla normalità”.

Ghirelli poi è entrato nel merito delle conseguenze che potrebbe avere questo momento su aziende e club professionistici, chiedendo di studiare provvedimenti di natura fiscale: “Non voglio fare riferimento alle imprese ma rischiamo di pagare un prezzo ancora più pesante perchè, per i proprietari delle imprese che hanno in gestione la squadra di calcio, il primo pensiero è l’impresa e poi arriva il calcio. Noi svolgiamo una funzione sociale, è la prima volta che vedo il Partenio senza pubblico, il cuore si stringe, questo stadio è abituato ad avere migliaia di persone, canti e sorrisi, significa per noi avere presidenti che pagano un prezzo pesante senza pubblico. Occorre intervenire prima del 16 marzo perchè si possa rinviare la parte fiscale per le società e poi pensare, nell’ambito degli interventi economici italiani, anche al calcio. Siamo in una situazione critica”.