Il centrocampista siciliano affronta la sua ex squadra: “Match complicato, che tristezza giocarlo a porte chiuse”.
Ci ha messo poco a diventare un perno del centrocampo del Bari. Mattia Maita, 25 anni, si prepara alla gara più sentita del suo campionato. Perché lunedì incontrerà il Catanzaro: la squadra dalla quale è approdato in Puglia, ma soprattutto il club in cui ha militato nelle ultime cinque stagioni.
“Quella contro il Catanzaro per me non può essere una partita come le altre”, afferma il ragazzo originario di Messina. “Sono stato cinque anni nel club calabrese, ho passato momenti bellissimi, per cui sarà un incontro speciale. Al di là delle inevitabili emozioni, spero di poter dare il mio contributo per portare a casa quanti più punti possibili. Dobbiamo pensare a fare la nostra partita, sarà dura perché loro sono un avversario temibile. Puntiamo alla prima vittoria esterna del girone di ritorno, ma non sarà semplice. E’ scontato che d’ora i punti pesino tanto per tutti”.
Inevitabile un commento sulla prima gara che inaugurerà un mese di calcio senza tifosi: “Giocare a porte chiuse – ammette Maita – è sempre triste. Il calcio è bello con il pubblico, ma l’emergenza impone questa situazione e noi dobbiamo adattarci”.