Il grande pianista racconta il rapporto con il galletto: la nascita della sua passione, il gol di Bergossi al Lecce e la speranza che i biancorossi tornino in serie A.
Quando si esibisce al pianoforte incantando puntualmente il pubblico di tutto il mondo, un pensiero vola sempre al “suo” Bari. Perché Emanuele Arciuli, pianista di fama internazionale, direttore del Bari Piano festival, titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari (ha tenuto lezioni anche alla Princeton ed alla Miami University), nonché più volte professore ospite all’University of Cincinnati College-Conservatory of Music, ha davvero i biancorossi nel sangue.
Una passione che in questa intervista spiega con trasporto e dovizia di particolari: dalla scoperta dell’amore per i galletti negli anni ’70, ai momenti di gloria rappresentati da gol epici come quello di Alberto Bergossi in un derby contro il Lecce nel 1984-85 o come la perla di Antonio Cassano in Bari-Inter del dicembre 1999. Fino ad un’analisi dell’attualità che si conclude all’insegna della speranza: “Perché il Bari da primo o in classifica oppure attraverso i play off deve assolutamente tornare in serie B per poi spiccare il volo verso quel palcoscenico che ci spetta di diritto”.
