In tre diverse occasioni in cui erano passati in vantaggio, i galletti si sono lasciati rimontare perdendo punti preziosi: così il divario dagli amaranto è cresciuto fino a 10 punti
Delusione e rabbia erano i sentimenti prevalenti nell’ambiente biancorosso al triplice fischio di Bari-Teramo, incontro finito con il risultato di 1-1. Dopo aver sbloccato la gara con Antenucci a 12 minuti dal fischio d’inizio, i galletti non sono riusciti a chiudere la partita con gli abruzzesi e nel finale hanno pagato caro subendo la rete del pari di Cancellotti, quando mancavano ormai pochi minuti al rientro negli spogliatoi.
Come sottolineato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, non è la prima volta in stagione che il Bari si lascia recuperare dopo essere stato in vantaggio: le rimonte subite in questo campionato sono ben tre e tutte sono avvenute durante la gestione di Vincenzo Vivarini. La prima in ordine cronologico è quella di Avellino, dove il Bari era finito sotto e poi aveva ribaltato il risultato con una doppietta di Simeri, salvo poi essere nuovamente raggiunto da un goal abbastanza fortuito. Un altro pari bruciante è il 2-2 in casa con la Vibonese, in cui la formazione biancorossa fu sorpresa dalle mosse dalla panchina del tecnico ospite Modica. Infine l’ultima, la scorsa domenica contro il Teramo.
Il quotidiano sottolinea come pur rimanendo in serie positiva (i risultati utili consecutivi sono 11, 6 vittorie e 5 pareggi) il passo del Bari non sia assolutamente paragonabile a quello della Reggina, che ora dista 10 punti in classifica. Con 22 giornate ancora da disputare e un’intera sessione di mercato (in cui si prevede che la società dei De Laurentiis sia molto attiva, sia in entrata, sia in uscita,), tuttavia, sarebbe delittuoso mollare. Il finale non è ancora scritto e la tifoseria si augura che il Bari (squadra e società) facciano di tutto per raggiungere la Reggina. Nel caso in cui ciò non fosse possibile, i pugliesi avranno l’obbligo di giocarsi le proprie chance per la promozione dando tutto ai playoff.
Tra Vivarini e Cornacchini non so proprio chi sia il più scadente…