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Bari, parla Frattali: “A Pagani prova di forza. Reggina? Concentriamoci su di noi”

Il portiere dei galletti ha parlato in conferenza stampa tracciando un bilancio dei suoi primi mesi in biancorosso

In estate ha deciso di scendere di due categorie pur di tornare a giocare e ad essere protagonista, stuzzicato dalla possibilità di ripetere la gloriosa scalata riuscita con il Parma. Parliamo ovviamente di Pierluigi Frattali, portiere titolare del Bari, diventato uno dei punti di forza dello scacchiere biancorosso. L’estremo difensore dei galletti è intervenuto in conferenza stampa, parlando dei suoi primi mesi nel capoluogo pugliese. “Le differenze con Parma? Poche, l’obiettivo è lo stesso: non prendere goal.  Nonostante la categoria inferiore sono passato in una società gloriosa. Siamo una squadra di vertice, questo fa sì che non sia molto sollecitato. Limportante è farsi trovare pronti quando vengo chiamato in causa. Se non intervengo vuol dire che la squadra ha fatto bene”.

Con i ducali riuscì a riguadagnare la Serie B vincendo i playoff di Lega Pro in finale contro l’Alessandria, a distanza di qualche anno, il passaggio dai playoff potrebbe ripetersi, se il Bari non dovesse riuscire a recuperare e superare la Reggina (oggi lo svantaggio è di 8 lunghezze rispetto ai calabresi ndr): “Ovviamente la nostra ambizione è arrivare davanti a tutti.  Per questo faremo il possibile ma non è un campionato facile. La Reggina è meritatamente prima e per ora c’è solo da fargli i complimenti. Speriamo di fare bene noi: se non facciamo punti è dura raggiungerli, da qui fino a Natale dobbiamo provare a vincerle tutte per rosicchiargli punti. Se non riusciremo a prendergli ci sarà solo da fargli i complimenti. Siamo a novembre, il campionato è lungo, nel girone di ritorno sarà un campionato diverso. L’importante è concentrarci solo su noi stessi”.

Con l’arrivo di Vivarini, ormai dieci partite orsono, il Bari ha cambiato il suo modo di giocare, acquisendo una maggiore solidità difensiva: “Il mister ha portato idee nuove, ci ha dato molto equilibrio nelle due fasi. Non lo scopriamo noi Vivarini, il suo curriculum parla da solo. Quando l’ho affrontato da avversario le sue squadre mi hanno sempre fatto un’ottima impressione. Ora che sono un suo calciatore posso confermarlo. È un allenatore preparato, la sua forza è saper dire alla squadra come comportarsi in ogni situazione, poi sta a noi riuscire a metterlo in pratica. Quando non ci siamo riusciti siamo andati in difficoltà”.

Frattali ha poi commentato la vittoria ottenuta domenica scorsa contro la Paganese: “Quello di Pagani era un esame importante, venivamo da una vittoria abbastanza agevole, era un banco di prova importante. Ad Avellino avevamo fallito. Il campo era in condizioni pessime, per il modo in cui giochiamo noi non era semplice. Abbiamo dato una dimostrazione di forza ottenendo una vittoria a tutti i costi, senza disdegnare il gioco palla a terra. Il nostro obiettivo dev’essere quello di vincere ogni partita”.

Non è personaggio da copertina eppure la sua importanza negli equilibri di squadra è innegabile, il portiere romano però sembra non farsene un cruccio: “Quando non si parla del portiere vuol dire che non stai facendo danni (ride ndr). Il mio obiettivo è che il Bari vinca, non che si parli di me. Per me possono anche non nominarmi mai, in campo devo sempre dimostrare, sono stato preso per aiutare la squadra, devo dare sicurezza alla linea difensiva. Errore Avellino? In quel caso è stata anche un po’ di sfortuna, sicuramente potevo fare meglio ma nell’arco di un campionato prendere dei goal così ci può stare. In quel momento non eravamo ancora squadra, fosse capitata ora una partita del genere sul 2-1 l’avremmo vinta. Vince chi ha la difesa più forte? Nell’anno in cui ero a Parma vincemmo il campionato proprio perché sono stato il portiere meno battuto. Se non prendi goal, per la qualità che abbiamo noi un goal lo facciamo sempre. Più partite riusciremo a tenere la porta inviolata più saranno le vittorie che potremo ottenere. Dobbiamo continuare su questa strada”.

Frattali compirà 34 anni il prossimo 1° dicembre, il suo ricordo più belllo e quello più brutto: “Uno dei momenti che ricordo con maggior trasporto è quando, per errori miei e delle persone che mi gestivano ero rimasto senza squadra e ho ricominciato dalla C2 a novembre. La mia forza è stata di non mollare, credevo in me e sono arrivato in A a 33 anni. Penso sia stata la soddisfazione più grande. Cosa cancellerei? La morte di Pier Mario Morosini, era il mio migliore amico, è una cosa che faccio ancora fatica a digerire. La vita porta anche dispiaceri simili”.

Il ruolo di portiere è uno dei più delicati e dove non sono ammessi errori. Il compito diventa ancor più difficile quando si è poco chiamati in causa e bisogna farsi trovare pronti: “Esistono portieri che hanno bisogno di essere sollecitati continuamente per stare sempre sul pezzo. Fortunatamente negli ultimi anni gioco in squadre che devono vincere, sono abituato. Non è semplice, subire pochi tiri nell’arco di 90 minuti vuol dire tenere la concentrazione altissima. Ricordo la partita col Catanzaro, a livello mentale è stata la più dispendiosa per me, siamo stati per 70 minuti nella nostra metà campo. La bravura sta proprio nel rimanere concentrato. Ripercorrere le orme di Mancini e Gillet? Stiamo parlando di fuoriclasse del ruolo, il mio auspicio è ottenere quello che hanno vinto loro. Mi farebbe piacere anche fare la metà di ciò che ha fatto Gillet, paragonarmi a loro dopo una decina di partite mi sembrerebbe presuntuoso”.

I biancorossi devono trarre slancio dalle due vittorie di fila e cercare di avere la meglio anche sul Teramo, prossimo avversario per continuare la rincorsa alla Reggina: “Vincere a Pagani è stato fondamentale, non possiamo mollare un centimetro. Fin quando non faremo un filotto di vittorie non ci sarà una partita più importante delle altre. Tedino? Quando l’abbiamo affrontato sono stato fortunato, col Pordenone parai due rigori, è un ricordo bellissimo, vincere una semifinale playoff ai rigori. In B, poi, pareggiamo a Palermo e vincemmo in casa, risultati che ci diedero lo slancio per ottenere la vittoria del campionato. Col Teramo è importante vincere per la classifica. Anche contro la Vibonese ci davano per favoriti, eppure… Il Teramo è un’ottima squadra, all’inizio era tra le favorite, hanno trovato la quadra, hanno un allenatore preparato. Noi però abbiamo dalla nostra il pubblico, non possiamo più permetterci passi falsi”.

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