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Caso Rieti, Ghirelli: “Paghino o saranno esclusi”. La vecchia proprietà pronta a tornare

Acque agitate in casa del club laziale: ultimatum del presidente della Lega Pro. Intanto l’ex patron Curci si dice pronto a riprendere il club

Sembra non esserci ancora una soluzione in vista per il caso Rieti. La società laziale che mirita nel Girone C di Serie C, lo stesso in cui è inserito il Bari, vive un momento di particolare difficoltà: dopo il passaggio di proprietà dalla famiglia Curci a Italdiesel, non sono stati onorati i debiti e pagati gli stipendi dei calciatori. I tesserati, che hanno ricevuto le ultime mensilità a giugno, hanno messo in mora il club e con l’appoggio dell’AIC (Assocalciatori) hanno proclamato lo stato di agitazione, minacciando di non scendere in campo con la Reggina il prossimo 17 novembre, qualora le pendenze non dovessero essere saldate.

Sulla questione si è espresso ancora il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che ai microfoni di Radio Delfino ha fatto il punto non soltanto sulla situazione degli amarantocelesti ma anche su quella dell’Avellino: “Ci troviamo in una situazione completamente differente dal passato. Matera, Pro Piacenza e Cuneo ci presero alla sprovvista e furono presi provvedimenti che ebbero l’effetto di sconquassare il campionato. Oggi le regole sono state fatte, certamente non abbiamo l’illusione che queste possano salvaguardarci all’infinito”.

“Se uno pensa che si parte in un modo e si arriva allo stesso modo si illude – ha aggiunto Ghirelli -. Dobbiamo attrezzarci, ma siamo in una situazione diversa dal passato. Se il Rieti non pagherà gli stipendi entro il 16 dicembre verrà escluso (non ha pagato i precedenti). In quel caso proseguiremo con l’opera di pulizia insieme alla Figc. Per quanto riguarda l’Avellino attendiamo le decisioni del Tribunale. Attualmente dal punto di vista dei pagamenti è in regola”.

Nel frattempo, il vecchio proprietario del Rieti Riccardo Curci ha diramato un comunicato in cui punta il dito contro Italdiesel e si dice pronto a riprendere il club annullando la cessione. “Riccardo Curci – si legge in una nota stampa pubblicata da Rietilife.com alla luce del comunicato emesso da Giuseppe Troise al fine di tutelare la propria rispettabilità ed onorabilità, nonché tenendo a cuore le sorti della società amarantoceleste, intende rilevare le diverse inesattezze ed incongruenze espresse dal medesimo Troise. Il 15 ottobre il sottoscritto ha ceduto alla Italdiesel con patto di riservato dominio, le quote del FC Rieti srl. Da quell’istante la società cessionaria si obbligava a pagare gli stipendi arretrati pari a circa 155mila euro lordi nonché ogni altro debito presente a quella data, comunque pari ai crediti esistenti, come da bilancio. Pertanto la Italdiesel srl era ben a conoscenza di questa situazione, così come aveva l’obbligo di sostituire la fideiussione del sottoscritto entro il termine perentorio del 31 ottobre. Orbene, Troise non può assolutamente affermare che la gestione precedente, esercitata dal sottoscritto, sia fallimentare. Considerato che nel bilancio societario i debiti sono pari ai crediti. Ergo, la gestione non era fatto ‘scellerata e megalomane’, tanto meno ‘gravissima e di assoluta insolvenza’. Tanto che in assenza di acquirenti, il giorno successivo si sarebbero iniziati a pagare gli stipendi”.

“Anzi persistendo le inadempienze, il 4 novembre è stato conferito mandato all’avvocato Antonio Schilirò del foto di Roma per diffidare (e non minacciare) la Italdiesel srl a pagare prontamente gli stipendi entro il 6 novembre e le altre pendenze debitorie, nonché a sostituire la fideiussione in Lega. A tutt’oggi queste pendenze non sono state pagate e da quello che sembra la Italdiesel srl non pare avere nemmeno la forza economica che paventava in sede di cessione, così come affermato dallo stesso Troise con comunicato del 18 ottobre e 6 novembre. Quindi, Troise, non avendo adempiuto sino ad oggi non può gettare discredito sul sottoscritto e sulla gestione societaria tenuta sino ad oggi. Né può lamentarsi con i calciatori, istituzioni federali, stampa, se è icto oculi inadempiente su tutti i fronti”.

“Ciò rilevato, raccogliendo i malumori nonché l’invito del signor Troise, il sottoscritto è ben disposto a presenziare dinanzi al notaio per annullare il contratto di cessione delle quote societarie già da domani stesso, perché non c’è “nessun malato in coma irreversibile”. Per tale motivo non è necessario portare i libri contabili in tribunale per chiedere il fallimento, perché sarebbe un atto contrario all’interesse di un’intera comunità e del calcio tutto. Il sottoscritto è pronto ad evitare che ciò accada con ogni forza e/o azione, impegnandosi all’indomani dello scioglimento del contratto di cessione, a pagare gli stipendi dei calciatori e a risolvere ogni altra debenza”.

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