Il patron dei partenopei si è duramente sfogato, dopo gli episodi di Napoli-Atalanta, ponendo l’accento sulle storture del sistema arbitrale.
L’altra metà della proprietà è pervasa da ira e delusione. Se il Bari al momento non ha creato grandi motivi di malumore alla famiglia De Laurentiis ed in particolare Luigi (amministratore unico biancorosso) sta vivendo la sua avventura da massimo dirigente dei galletti con totale abnegazione ed entusiasmo, è quanto avvenuto al Napoli a creare cattivi pensieri ai vertici della Filmauro. Durissima, infatti, la posizione di Aurelio De Laurentiis dopo gli episodi di Napoli-Atalanta, con un rigore apparso netto, ma non concesso ai partenopei per fallo del difensore nerazzurro Kjaer su Llorente ed il gol bergamasco segnato da Ilicic sul proseguimento dell’azione, fissando il punteggio sul 2-2
“Non se ne può più: chiedo chiarezza e rispetto. Non si può avvelenare il gioco più bello del mondo”, le parole di Aurelio De Laurentiis. “Non capisco come in certi casi non si consulti il Var: lo meritano i tifosi che devono essere rispettati ed hanno diritto di vedere come sono andate le cose. Il movimento arbitrale è sorretto dai club che investono fior di milioni all’anno. Senza di noi, questi signori che non risparmiano mai supponenza e prosopopea, probabilmente andrebbero a pelare le patate. Ad ogni modo, non ci arrendiamo. Mancano tante partite e avremo modo di rifarci”. L’auspicio è che almeno il Bari possa riportare il sorriso in casa De Laurentiis.