Ecco chi sale e chi scende tra i biancorossi, dopo la sfida di Catania
I Top
Theophilus Awua: Sta diventando un pilastro. Del Bari e…di questa rubrica. E’ vero, a Catania rischia il penalty con un braccio largo che lascia qualche dubbio. Però a centrocampo assicura corsa, dinamismo, iniziative e sacrificio. Oggi è irrinunciabile.
Pierluigi Frattali: Se compri un portiere dalla serie A, ti aspetti che sia un’assoluta sicurezza. Ebbene, l’esperto estremo romano al Cibali ci mette più di una pezza, rispondendo presente a qualsiasi sollecitazione. Gli errori di Avellino sono perdonati. A patto che continui così.
Marco Perrotta: Magari poco appariscente, ma la citazione è d’obbligo per un esponente del terzetto difensivo che ha subito appena tre reti nelle sette partite della gestione Vivarini. Rispetto a Sabbione e Di Cesare, soffre meno la velocità di Di Piazza. E nel finale si sposta terzino sinistro nel 4-3-1-2 usato in corsa da Vivarini.
I Flop
Manuel Scavone: Già reduce da un avvio di campionato poco convincente, comincia il suo match a Catania impattando male un pallone a pochi metri dal portiere avversario, in beata solitudine. Dopo 15′ si arrende ad un intoppo muscolare. Non è un periodo fortunato: ha, però, le qualità per uscirne.
Michael Folorunsho: L’uscita di Scavone aumenta il suo minutaggio. La condizione, però, sembra ancora approssimativa. Se Bari potesse ammirare le progressioni che lo hanno reso celebre con la maglia del Francavilla, diverrebbe in un attimo un beniamino. Negli occhi, invece, resta quel tiraccio solo davanti a Furlan.
Roberto Floriano: Ha trascorso sei giornate in panchina. Vivarini lo ha mandato in campo al settimo tentativo, costruendo per lui un inedito 4-3-1-2. Il tempo era limitato (appena 20′), ma lo ha trascorso cercando invano guizzo e posizione. L’ala che volava sulla fascia sinistra è rimasta in serie D. Riuscirà a riemergere dall’anonimato?