Il tecnico dei lupi ha parlato alla vigilia della sfida contro i biancorossi valevole per la decima giornata di campionato
Eziolino Capuano è stato chiamato dalla dirigenza dell’Avellino per risollevari le sorti del club irpino. Dopo la presentazione dei giorni scorsi e le quattro giornate di allenamenti, il tecnico è tornato a parlare con la stampa nella sua prima conferenza pre-gara della stagione: “Avremo contro una delle formazioni più forti, se non la più forte del girone, lo sappiamo tutti – ha esordito il neo-allenatore dei lupi -. Affronteremo la gara con grande umiltà e concentrazione, provando ad interrompere i loro flussi di gioco e scovare qualche disattenzione o punto debole. In questi pochi giorni ho provato a dare la mia impronta, ho trovato una squadra ben allenata e ribadisco i complimenti ad Ignoffo per il lavoro svolto. Con consapevolezza ed organizzazione proveremo a fare la partita che abbiamo preparato, non saremo vittima sacrificale di nessuno”
Per Capuano, nonostante una lunga carriera in panchina, sarà una prima assoluta contro i galletti. Il tecnico inoltre, si ritroverà di fronte a un ambiente da conquistare, vista la resistenza di una frangia del tifo che non lo avrebbe voluto per via di una vecchia esultanza ai tempi in cui allenava la Juve Stabia: “Per me sarà come il primo giorno di scuola, come per un ragazzino che tornerà sui banchi. Non cerco alibi, non dirò mai che ho avuto poco tempo per preparare il match. In questi quattro giorni ho cercato di dare una mia fisionomia ed identità. Ancora più importante, ho lavorato affinché domani si possa vedere una squadra motivata ed affamata, sorretta da un pubblico che in questa categoria ha pochi eguali e che ci darà una mano”.
A tal proposito, l’allenatore di origini lucane ha chiesto alla tifoseria biancoverde di stare accanto alla squadra: “Il mio compito esclusivo è di guardare la squadra, e la mia è un’ottima squadra – ha concluso Capuano – se posso esprimere un desiderio, vorrei vedere quella curva che mi ha sempre messo i brividi da avversario e sentirla che ci spinge per tutti e 95 i minuti di gioco”.
