Il centrocampista italo-marocchino si conferma un elemento che difficilmente può essere lasciato fuori per il Bari: ieri è mancato il suo dinamismo
La sconfitta rimediata ieri sul campo dell’Avellino ha lasciato un velo di amarezza e delusione tra i tifosi del Bari. In molti speravano di vedere sottomettere gli irpini, che già a maggio avevano inflitto ai galletti una bruciante sconfitta nella Poule Scudetto di Serie D. Invece le cose sono andate diversamente, pure al netto di una rosa indubbiamente più forte e più avanti nella preparazione atletica (l’Avellino, infatti, per problemi societari ha iniziato in ritardo mercato e ritiro) rispetto agli avversari.
Al termine di un primo tempo in cui aveva creato più di un’occasione da rete, il Bari è rientrato in campo sgonfio e si è ammosciato ancor di più dopo aver subito lo svantaggio a inizio ripresa, per poi destarsi invano soltanto nel finale. Ciò che ha colpito è stato il calo fisico della squadra di Cornacchini, giustificabile dall’aver schierato giocatori come Schiavone, ancora molto indietro fisicamente rispetto al resto dei compagni, per fargli acquisire minuti in vista dell’inizio del campionato. Non bisogna dimenticare che la Coppa Italia di Serie C non rappresentava in alcun modo un obiettivo stagionale per il Bari visto il suo valore puramente simbolico (mette in palio un posto ai playoff, un obiettivo che i galletti – candidati numero uno alla vittoria del campionato – ritengono di poter raggiungere attraverso la classifica in campionato).
Uno dei reparti che ha manifestato la maggiore sofferenza è stato proprio il centrocampo. Andrea Schiavone, che pure ha fatto vedere buone cose confermando di essere un interprete molto dotato tecnicamente nei primi 45′, ha retto appena un tempo, scomparendo di fatto nella ripresa. C’era la necessità di vederlo all’0pera, anche perché incarna quel tipo di centrocampista di costruzione con doti da regista che il Bari cerca da anni ma deve ancora lavorare per mettersi in pari con gli altri sotto l’aspetto della condizione fisica.
In tal senso, nella zona centrale del campo si è sentita tantissimo la mancanza di Zaccaria Hamlili. Il mediano italo-marocchino è stato tenuto a riposo nell’ambito del turn over praticato dal tecnico biancorosso. Con l’ex Pistoiese in campo – riconfermato dopo la scorsa stagione in cui è stato uno dei fedelissimi di Cornacchini – è tutta un’altra musica: sicuramente si perde qualcosa dal punto di vista tecnico ma parliamo di un calciatore che ha un’importantissima funzione da equilibratore tattico e al tempo stesso dà dinamismo al resto della squadra.
Lo stesso tecnico lo avrà capito (nel post partita ha dichiarato “Hamlili? Lo conosco benissimo, avevo bisogno di conoscere e valutare altri giocatori. Ho capito tante cose oggi e di li che si continua a lavorare”) e difficilmente lo lascerà ai box nella sfida di domenica in casa della Sicula Leonzio, valevole per la prima giornata di Serie C.
Cornacchini svegliaaaa
Infatti….iniziamo a mettere i puntini sulle iiiii……
Chi merita va’ premiato altro che’….. i nomi…..
Hamlili è insostituibile