
La stampa sportiva irpina mette in risalto la prova negativa dei galletti al cospetto di un Avellino rimaneggiato e in ritardo di condizione per le note vicende societarie
L’Avellino si conferma la bestia nera del Bari e dopo la Poule Scudetto di Serie D elimina i galletti anche dalla Coppa Italia di Serie C. Un k.o. che non fa male, vista l’importanza attribuita a tale competizione dai biancorossi ma che non manca di generare amarezza in molti di quei tifosi baresi che – forti di una squadra nettamente superiore – speravano in una vittoria in scioltezza contro gli acerrimi rivali.
Il risultato negativo dei biancorossi non รจ passato inosservato, soprattutto agli occhi della critica sportiva: sull’edizione odierna de Il Corriere dello Sport viene messo in evidenza come il Bari abbia perso al “cospetto di una squadra improvvisata (l’Avellino ndr), allestita con quello che passa il convento”. Il quotidiano punta moltissimo sulla differenza di budget tra i due club contrapponendo il facoltoso Bari dei De Laurentiis allo scapestrato Avellino, costruito in fretta e furia per i noti problemi societari dovuti alla Sidigas, azionista di maggioranza del club irpino.
“LโAvellino – continua il CdS – รจ un cantiere aperto, preparazione in corso per giocatori che hanno accettato contratti a minimo federale, una sorta di reddito di cittadinanza, per mettersi in discussione o valorizzarsi alle dipendenze di una societร dal futuro incerto, col capitale pignorato e costretta a centellinare il budget […]. L’Avellino operaioย ha giocato con determinazione e spirito di sacrificio, al cospetto di un Bari milionario, piรน forte e piรน allenato, sparito dal campo dopo il rigore di Di Paolantonio”.
