In Lega Pro situazione spaccata tra chi non vuole assolutamente riprendere e chi preferirebbe giocare l’intero campionato. Dall’assemblea del 7 giugno un’altra rivoluzione?
La serie C resta un rebus di difficile soluzione ed il Bari non sa a quale destino è avviato. Prima (il 7 maggio) l’assemblea di Lega Pro chiedeva la sospensione definitiva del campionato 2019-20 con le promozioni a “tavolino” di Monza, Vicenza e Reggina in qualità di capoliste dei tre gironi, nonché Carpi per media punti ponderata. Poi il Consiglio Federale ha disposto la ripresa dei tre tornei professionistici inducendo il Consiglio Direttivo della Lega Pro a virare per la soluzione di disputare soltanto i playoff ed i playout. Un compromesso che, però, continua a non accontentare le società del terzo campionato nazionale. Vero è che nelle ultime ore è partita da oltre la metà dei club la richiesta di una convocazione d’urgenza di una nuova assemblea, fissata al 7 giugno, un solo giorno prima del Consiglio Federale che avrebbe dovuto dare date e modalità definitive della ripresa anche in C.
La situazione è complessa: da un lato, i club coinvolti nei playout non vogliono giocarsi la permanenza in gare secche preferendo il ripristino della stagione regolare per avere più incontri e punti a disposizione per evitare la retrocessione. Dall’altro, i club coinvolti nei playoff si stanno scontrando con gli alti costi dei protocolli sanitari e con la necessità di corrispondere non meno di due mesi di contributi ed emolumenti ai tesserati. Non è quindi da escludere che dalla Lega Pro parta una nuova richiesta di stop del torneo. Un’eventualità che porrebbe il Bari sul piede di guerra. La famiglia De Laurentiis ha stanziato una cifra superiore ai 120mila euro per mettere in pratica le disposizioni di rispetto del protocollo sanitario, al fine di tornare in campo: se giungesse un nuovo stop alla volontà dei galletti di giocarsi in partite vere la promozione in B, scatterebbe una linea difensiva dura e pronta ad arrivare in ogni grado di giudizio sportivo.
Grazie alla confusione del sig.Ghirelli e della maggior parte dei Presidenti che hanno voluto creare casini senza un minimo di coerenza intellettuale.