Le parole del tecnico biancorosso a due giorni dall’andata della finale playoff sul campo del Cagliari

QUALE VERSIONE DEL BARI – “Mi piacerebbe tanto che la versione del Bari fosse quella del ritorno con il Sudtirol. Troveremo di fronte undici calciatori avversari, dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo, è l’unica cosa da fare”.

CONDIZIONI DEI GIOCATORI – “Mancano ancora due giorni alla partita. Per come conosco i ragazzi penso che arriveranno tutti in grande forma. Quando hai davanti due partite così belle stringi i denti anche se non stai benissimo perché vedi il traguardo vicino”.

DIFFERENZE TRA LE SQUADRE – “Io penso che se si guarda ai due allenatori non c’è gara: mister Ranieri ha una storia e una carriera diversa da quella di Mignani. Il Cagliari l’anno scorso era in A, nelle ultimi diciotto partite ne ha persa solo una. Noi invece siamo una neopromossa che ha fatto più punti del Cagliari in campionato, ma quando si arriva ai playoff tutto si azzera. La nostra annata è stata gigante, i miei ragazzi non hanno mai avuto paura di nessuno”.

ERRORI COMMESSI – “Se ognuno di noi tornasse indietro tornerebbe sempre il modo di fare una scelta diversa, ma tornare indietro non si può. Ci sono cose che non sono andate come avrei voluto, mi vengono in mente le partite con Palermo e Perugia ad esempio. L’altra cosa di cui mi dispiace è quella di non essere riuscito a farmi dare tutto da tutti, qualcuno per demerito mio avrebbe potuto dare qualcosa in più”.

FOLORUSHO – “L’ho apprezzato sempre, in particolar modo nell’ultimo periodo. Si è messo a disposizione pur non essendo al 100%, questo è un segnale importantissimo”.

AMORE DELLA CITTA’ – “Io forse sono l’ultimo che può parlare dell’amore che la gente di Bari prova per la sua squadra. Stiamo vivendo un momento bellissimo, quando esco di casa c’è gente che mi abbraccia e che mi incita. Questo fa piacere, evidentemente i miei ragazzi si sono meritati tutto questo. La cosa più bella sarebbe il lieto fine, ma ci sono ancora due battaglie da combattere”.

ATTEGGIAMENTO – “Io penso che le due partite con il Sudtirol ci abbiano portati esperienza in più. La nostra idea non sarà quella di iniziare a speculare, come non lo abbiamo fatto a Bolzano. Non credo sia giusto andare all’arrembaggio, di fronte hai una squadra forte. Alla fine di una stagione quello che la squadra ha fatto è sotto gli occhi di tutti: abbiamo vinto dieci partite in trasferta, non abbiamo quasi mai subito l’avversario in casa. Troveremo un avversario infuocato, conosco l’ambiente sardo e Cagliari rappresenta una regione. Sarà una partita durissima e molto fisica, ma noi proveremo a vincerla”.

BENEDETTI – “E’ arrivato quando eravamo già in ritiro, si è aggregato. Io non lo conoscevo bene. Nella prima parte di stagione abbiamo utilizzato molto spesso Folo come mezzala. Lui è un ragazzo eccezionale e silenzioso, ha tantissimi margini di miglioramento, ha tutto per fare il calciatore ad alti livelli. Io e il mio staff abbiamo contribuito a farlo migliorare, ma il merito è tutto suo. Adesso è un calciatore importante per noi, dall’inizio o a partita in corso. Speriamo possa essere decisivo anche in queste due prossime partite”.

CAGLIARI – “Il Cagliari è una squadra forte: ha Lapadula che è il capocannoniere del campionato, ha Pavoletti, ha Nandez, ha Rog che ha fatto la A, ha Goldaniga, ha un allenatore che ha vinto la Premier League. Ciò detto, però, un minimo di preoccupazione lo devono avere anche gli altri di noi”.

L’ULTIMO BARI-CAGLIARI – “Fu una partita particolare, noi la passammo a rincorrerli perché andarono subito in vantaggio. Ranieri era a Cagliari da poco, adesso ha dato una quadratura alla sua squadra completamente diversa. Giovedì e domenica sarà diverso”.