Era il 2014 e i biancorossi sfiorarono la promozione in A nonostante il fallimento avvenuto qualche settimana prima
Febbraio 2014: il Bari di proprietà della famiglia Matarrese naviga in cattive acque: diventa difficile anche organizzare logisticamente la trasferta di Palermo ma il club resiste e continua il campionato con i suoi giovani ragazzi. Poi, arriva il fallimento e la società viene affidata ai due curatori fallimentari in attesa dell’asta che decreterà chi sarà il nuovo proprietario del Bari (il 20 maggio la spunterà Gianluca Paparesta).
Da marzo in poi, i biancorossi guidati da Alberti e Zavettieri inanellano risultati positivi che consentono la possibilità di giocarsi addirittura la promozione in serie A tramite i playoff. Il turno preliminare vede il Bari affrontare il Crotone in terra calabrese. Un pareggio condannerebbe i galletti all’eliminazione ma una rete di Galano nel primo tempo e i sigilli di Joao Silva e Sciaudone nel finale di gara spianano le porte alla semifinale contro il Latina.
Davanti a quasi sessantamila persone, il Bari va sotto ma rimonta con Cani e Joao Silva. Al 90′, però, l’ex Ristovski gela lo stadio con un tiro imparabile dal limite. Tutto rimandato alla sfida di ritorno: Polenta porta avanti i biancorossi dal dischetto. I laziali ribaltano con Jonathas (rigore) e Laribi, Galano riaccende le speranze a due minuti dalla fine ma non basta. Il Bari è eliminato per il peggiore piazzamento in classifica. Con il mesto ritorno a casa e l’abbraccio di centinaia di tifosi all’aeroporto di Bari-Palese, si conclude la meravigliosa stagione fallimentare.