Antonio Trama, giornalista del portale calciorosanero.it del nostro circuito, analizza il momento del Palermo alla vigilia del confronto con i biancorossi
Delusione per il campionato, apprensione per i futuro. A Palermo non si respira un’aria tanto diversa da quella di Bari, seppur per altri motivi. La squadra siciliana è quasi certa dell’approdo ai playoff ma non ha brillato durante tutto l’arco del campionato. Adesso arriva la sfida contro il Bari di Carrera, reduce dalla cocente delusione di Avellino. A inquadrare la situazione in casa Palermo, è il giornalista Antonio Trama, del portale calciorosanero.it (facente parte del nostro gruppo editoriale)
Antonio, come arriva la squadra alla gara del San Nicola?
“Il Palermo arriva a questo appuntamento bene, ma allo stesso tempo male. Bene, perché la vittoria contro il Foggia ha rialzato il morale della squadra. Male perché contro i rossoneri la squadra non ha convinto a pieno. Anzi, ha lasciato a desiderare. Un po’ come in tutto questo anomalo campionato per i rosanero. Almeno, però, contro il Foggia è stata ritrovata una solidità difensiva che lascia ben sperare per il prosieguo del campionato e per i playoff che, in base ai risultati dell’ultimo turno, ormai appaiono quasi certi”.
Come si potrebbe schierare il Palermo a Bari?
“Filippi confermerà il 3-4-2-1 con Pelagotti in porta, peraltro tra i migliori contro il Foggia, e poi la linea difensiva composta da Peretti, Marconi e dalla sorpresa Marong, trasformatosi da oggetto del mistero, perché mai utilizzato, a punto fermo, anche per via degli infortuni di Somma e Palazzi. A centrocampo, sulle fasce dovrebbero agire Almici, più attento alla fase difensiva, e Valente, invece, con maggiori compiti di offendere, mentre in mezzo Luperini e De Rose, con quest’ultimo che, con ogni probabilità, nel corso della partita si alternerà ad Odjer. I due trequartisti dovrebbero essere Floriano e Santana, mentre in avanti si va verso la conferma di Rauti”.
A Bari è stato esonerato Auteri, a Palermo è saltato Boscaglia. Cosa non ha funzionato in Sicilia?
“Boscaglia ha accettato Palermo con grande entusiasmo, ma è stato costretto a cambiare modulo. Sin da quando allenava a Trapani il suo modulo era il 4-4-2, con tanti esterni offensivi in rosa, perché li sostituiva quasi sempre puntando molto su di loro. Poi ha cambiato altri moduli, ma a Palermo si è trovato con una rosa imbottita di trequartisti e, così, ha pensato di provare il 4-2-3-1, modulo altamente dispendioso e non redditizio se non applicato alla perfezione. Poi, considerati i risultati poco soddisfacenti, è passato al 4-3-3 che se da un lato assicurava maggiore copertura, dall’altro ha messo in evidenza dei limiti in fase realizzativa. Così, alla fine, come accade sempre nel calcio, a pagare è l’allenatore ed è stato esonerato”
Qual è l’umore dei tifosi palermitani?
“Nero. Le contestazioni sono all’ordine del giorno, per i risultati, ma anche per le divisioni tra i soci e la messa in vendita di Mirri. Poi, tutto il budget previsto per i 3 anni è stato utilizzato già in questo, che è il secondo. E c’è apprensione, quindi, per il futuro”.