Nei big match, sono risultate fatali le distrazioni avvenute sui calci piazzati
Il Bari piomba nella depressione dopo il ko incassato ad Avellino, arrivato a seguito dei due successi ottenuti contro Paganese e Vibonese. In terra campana i galletti si sono dovuti arrendere alla zampata di Fella, giunta come una coltellata al cuore per Di Cesare e compagni che vedono svanire anche il secondo posto e devono utilizzare le ultime tre gare di regular season per blindare la terza piazza.
Il calcio d’angolo battuto da Aloi è sembrato un dejà-vu. Contro la Viterbese, il centro di Murilo su sviluppi di corner aveva segnato la fine dell’era Auteri in biancorosso, a Terni era andata più o meno come in Irpinia: Maita aveva portato avanti i galletti a inizio partita ma a dieci minuti dalla fine è arrivata l’amnesia di De Risio che permise a Kontek di insaccare a pochi passi da Frattali, realizzando il gol del pareggio. Allo scadere, poi, arrivò il centro di Defendi che consegnò i tre punti alla formazione umbra.
Ad Avellino, la gara si stava avviando verso lo 0-0 (che avrebbe comunque soddisfatto la formazione di Braglia e sarebbe servito poco al Bari), ma l’ennesima amnesia ha lasciato i galletti a bocca asciutta. Protagonista in negativo è stato Minelli, che ben si era disimpegnato durante tutto l’arco del match ma è stato bruciato sul tempo in occasione del gol decisivo da Fella, abile a battere Frattali.
“E’ un punto debole sul quale migliorare – ha sentenziato Carrera nel post-match -. Sono questi piccoli dettagli che fanno la differenza”. Ma ciò che è più evidente è che al termine della stagione manca pochissimo e che i margini d’errore dovevano essere già assottigliati in precedenza. Ora potrebbe essere troppo tardi.
E l’allenatore cosa fa dorme?….carrera vattene