Ripercorriamo l’anno solare dei biancorossi. Nel primo trimestre: il mercato, la rincorsa alla Reggina, l’ultima partita prima del lockdown.
Il 2020 non sarà un anno da ricordare. Nemmeno per il Bari. Eppure, prima che un periodo terribile nella storia dell’umanità finisca, cerchiamo di ripercorrerne le tappe principali. E lo facciamo in quattro puntate.
Gennaio: arriva Laribi per rincorrere la Reggina
I De Laurentiis ci credono: la Reggina capolista del girone C di serie C è lontana, ma dal mercato devono arrivare gli innesti per inseguire i calabresi. L’acquisto di Karim Laribi è uno dei colpi più importanti della campagna acquisti invernale che porta alla corte di Vincenzo Vivarini pure Matteo Ciofani e Mattia Maita. Sfuma, però, Nikola Ninkovic, il fantasista a lungo richiesto dal tecnico abruzzese. Per completare l’attacco arriva “solo” Rocco Costantino. Partono, invece, Awua, Kupisz, Floriano, Ferrari, Neglia. Sul campo arrivano 8 punti: vittorie con Rieti e Sicula Leonzio, pareggi a Viterbo e nel super scontro diretto con la Reggina che mantiene le distanze.
Febbraio: vittorie in casa e pareggi in trasferta, ma non basta
Il Bari mantiene un trend positivo: al San Nicola batte Francavilla e Picerno, ma in trasferta non vince più. A Monopoli, Cava dei Tirreni e Terni arrivano altrettanti pareggi, nonostante i biancorossi siano passati puntualmente in vantaggio. La Reggina non aspetta e, pur senza ingranare la marcia, rafforza il suo primato.
Marzo: la sfida di Catanzaro entra nei libri di storia
L’1 marzo Bari-Avellino 2-1 resta l’ultima partita del 2020 giocata con il pubblico al San Nicola. Otto giorni dopo va ancora peggio. Catanzaro-Bari 1-1 va in scena quando ormai l’Italia è entrata in lockdown totale. Il match contro i calabresi è l’ultima partita disputata nel calcio professionistico prima dello stop generale. Una pagina triste, ma destinata ad entrare nei libri di storia.