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Candellone: “Bari sfida importante. Al Toro ho imparato a vincere, a Pordenone il mio anno migliore “

Il neo-attaccante dei galletti arrivato dopo un lungo corteggiamento si racconta

Il nome di Leonardo Candellone è riecheggiato per settimane nelle notizie riguardanti il calciomercato del Bari. Alla fine la trattativa con il Torino si è sbloccata grazie all’intervento del Napoli, altra società controllata dalla famiglia De Laurentiis, che ha trovato l’accordo con il club granata sulla base di uno scambio con il centravanti 2001 Samuele Vianni, della primavera partenopea. Candellone è stato poi girato in prestito biennale ai galletti, come già avvenuto in passato per altre operazioni di mercato tra i due club della holding Filmauro.

Il centravanti che nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia del Pordenone si è raccontato ai microfoni del club biancorosso: “Bari per me è una sfida importante, è una piazza esigente dove c’è un progetto ambizioso. Anche quest’anno il nostro obiettivo è fare un campionato di vertice e arrivare alla serie successiva. I ruoli d’attacco mi piacciono tutti. Forse mi trovo meno bene da esterno di destra, mentre a sinistra, col piede invertito mi trovo meglio, e anche da punta centrale. Per caratteristiche mi piace attaccare la profondità, con il modulo e gli insegnamenti del mister può andar bene”.

Sul suo impatto con la realtà barese: “Il gruppo mi ha accolto bene, sono coesi, per vincere i campionati bisogna remare tutti dalla stessa parte, essere uniti. Il mister ci fa lavorare tanto, ci stimola sotto il profilo della voglia, della determinazione, della corsa. Per vincere bisogna lottare su ogni palla. I risultati verranno. Il mio punto di forza? Non mollare mai, andare oltre la fatica, giocare ogni palla come fosse l’ultima. Posso migliorare tanto, sono giovane, posso crescere tecnicamente o nell’attacco alla porta, c’è sempre da migliorare.

Candellone ha ricordato il suo passato nel vivaio granata: “Gli anni a Torino sono stati importanti, c’era un mister (Longo ndr) che ci faceva lavorare bene. In primavera non si vede subito. Vincere nel nostro lavoro è fondamentale, tutti si ricordano di te, sono stato fortunato, vincere porta a vincere. In tutti gruppi in cui sono stato mi sono trovato bene, sono stato aiutato dai più grandi. Ho bei ricordi”.

Dopo alcuni prestiti in C e B con Gubbio, Ternana e Südtirol è arrivato il Pordenone con cui si è messo in mostra: “Due anni fa mi ha preso il Pordenone, è stato l’anno migliore in Serie C, ho segnato con continuità, avuto buone prestazioni e abbiamo vinto il campionato, la prima volta per quella società. Mi sono trovato bene, devo molto a loro. Ora sono in una piazza che chiede tanto, tutti uniti potremo raggiungere l’obiettivo di salire“.

In attacco avrà un collega illustre come Antenucci, da cui spera di imparare il più possibile: “Mirco è proprio forte, tecnicamente è di due categorie superiore, noi giovani possiamo carpire segreti da lui. Venni a Bari con la Ternana, ricordo un bell’impatto. Lo stadio era pieno, c’era tanta gente che cantava, che dava la spinta. Dispiace non avere con noi i tifosi, almeno all’inizio. Ti fanno dare quel qualcosa in più. Il segreto? Essere umile qualsiasi cosa succeda, quando un ragazzo lavora bene e si impegna i risultati arrivano”.

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