Il presidente della Terza Serie risponde al rappresentante dell’Assocalciatori
Dopo la minaccia del vice presidente Aic Calcagno di proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero in seguito alla richiesta di abolizione delle liste di giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C, il numero uno della Lega Pro Ghirelli ha risposto prontamente: “Nel drammatico contesto che stiamo vivendo trovo la minaccia di sciopero dell’AIC assolutamente irresponsabile ed irricevibile perché non è vero che la Lega Pro sia rimasta in silenzio di fronte alle richieste di chiarimento dell’Aic”.
La motivazione delle nuove regole sulla composizione delle rose sono presto spiegate: “Nel girone d’andata della stagione 2019/2020 le rose dei club erano composte in media di 25,32 calciatori per squadra con contratto professionista oneroso. – spiega Ghirelli – L’utilizzo medio di ciascun calciatore è stato del 42,89%, ovvero 733,40 minuti giocati sui 1710 minuti totali. Una lista con un massimo di 22 calciatori professionisti, lasciando liberi i giovani di serie, nella scorsa stagione avrebbe comportato un risparmio medio per club di 182.600 euro ed un risparmio di sistema di circa 11 milioni di euro”.
“In questi mesi i nostri club hanno sofferto molto. – dice Ghirelli – Nonostante ciò le nostre società continuano ad investire garantendo ai calciatori (ed alle altre decine di figure tra tecnici e dirigenti) il mantenimento del proprio posto di lavoro. In questo situazione l’AIC cosa fa invece di ringraziarli? Minaccia lo sciopero!”.