Media della sufficienza per gli interpreti biancorossi schierati nella zona nevralgica del campo
Il centrocampo è stato uno dei reparti maggiormente al centro delle critiche per quanto riguarda la stagione 2019-2020 del Bari. In questa sezione proveremo a dare un voto alla stagione dei registi che si sono alternati in una delle zone di campo più delicate, ovvero Raffaele Bianco e Andrea Schiavone.
Raffaele Bianco, voto 6: Acquistato l’ultimo giorno del mercato estivo, il centrocampista campano, che aveva già militato nel Bari in Serie B ai tempi della promozione firmata da Antonio Conte, è diventato una colonna portante della mediana biancorossa. Pur non essendo dotato di grande dinamismo, il classe ’87 ha messo al servizio dei galletti tutta la sua esperienza e la sua prestanza fisica. Per gran parte della stagione, Bianco ha agito davanti alla difesa nonostante non fosse un regista puro ma più un interditore. Con lui in campo, il Bari ha forse perso qualcosa sotto il profilo della visione di gioco e della costruzione dell’azione ma ha sicuramente acquisito solidità. Non è un caso che nelle gare dei playoff con Carrarese e Reggio Audace, in cui non è stato impiegato dall’inizio, i suoi compagni di squadra abbiano molto sofferto a centrocampo.
Presenze: 26 (24 Serie C, 2 Playoff). Gol: 0.
Andrea Schiavone, voto 5,5: Andrea Schiavone è una delle note dolenti della stagione del Bari. Sul centrocampista torinese, prodotto del vivaio della Juventus e indicato da molti come un prospetto che poteva affermarsi anche a livelli più alti, erano concentrate tante aspettative della tifoseria biancorossa. L’ex Modena, Cesena e Venezia, infatti, è ritenuto un calciatore molto dotato tecnicamente, in possesso di visione di gioco e bravo sui calci piazzati. In tanti si aspettavano di veder finalmente riempito il vuoto nella casella del regista puro con il suo acquisto, ma un po’ a sorpresa Schiavone è stato schierato soprattutto da mezz’ala, riscivolando occasionalmente nel ruolo di playmaker. Per via delle abilità e dell’esperienza maturata soprattutto tra i cadetti, da parte sua era lecito aspettarsi un contributo maggiore alla causa dei galletti: forse a limitarlo c’è stata la sua attitudine da ragazzo per bene, mentre la Serie C è notoriamente un campionato in cui bisogna riporre il fioretto e imbracciare la sciabola.
Presenze: 29 (25 Serie C, 1 Coppa Serie C, 3 Playoff). Gol: 0.