Non soltanto il look. Il tecnico biancorosso, da sempre maniaco del dettaglio, ora dovrà inventarsi altre qualità
Vincenzo Vivarini è uno di quei tecnici della scuola “sarriana”. Uno di quelli che predilige l’organizzazione, la cura del dettaglio, il dominio della partita attraverso il gioco, lo studio dell’avversario per carpirne i punti deboli e trovare il modo migliore di colpire. Ha provato a trasferite le sue conoscenze al Bari che magari non avrà innestato la marcia della Reggina capolista del girone C e poi promossa, ma ha sicuramente assunto un’identità, confermata dai 25 risultati utili.
Eppure, ai playoff servirà altro. Le idee chiare sicuramente. Ma non solo. Occorrerà il massimo furore, la voglia di raggiungere il risultato a tutti i costi, la personalità di osare la giocata, la freddezza nel risolvere i momenti clou dei match. Tutti aspetti che Vivarini ha toccato nella sua prima conferenza stampa “post lockdown”. Il tecnico abruzzese dunque ha bene in mente quali tasti toccare. Anche lui, quindi, dovrà cambiare un po’ le sue doti. Un po’ come ha modificato il suo look, con quella barba che a suo dire “gli ha fatto compagnia” durante l’isolamento. Giocare bene è sempre il punto di partenza. La concretezza sarà, però, quello di arrivo. Questo è l’ultimo step che il coach di Ari dovrà infondere ai suoi ragazzi. Una lezione da mandar giù a memoria in meno di un mese. Per arrivare preparati a puntino agli esami che varranno la serie B.