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Lo spunto: le parole di De Laurentiis senior alimentano i dubbi sul futuro del Bari

“Non venderò mai il Napoli”, ha sentenziato il presidente partenopeo. Ed il problema multiproprietà torna d’attualità.

“Non venderò mai il Napoli: ho rifiutato offerte per 700-800 milioni”. Eh no, non si può proprio restare indifferenti alle ultime dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis. Per carità, nessuno si aspettava che il Napoli potesse essere ceduto in tempi lampo. O che una questione spinosa trovasse una risoluzione semplice. Ma se il patron dei partenopei non ha usato iperboli, allora a Bari non c’è molto da essere felici. Perché offerte da 7-800 milioni (ma pure da 500) sono merce rarissima nel calcio attuale. E se Aurelio De Laurentiis le ha rispedite al mittente, allora significa che dal Napoli davvero non si separerà mai.

La conseguenza? Fin troppo nota a queste latitudini. Le norme sono trancianti. Sotto l’egida unica della Filmauro, Bari e Napoli non potranno mai condividere il massimo campionato. Né è realistico pensare in un cambiamento di regole così radicale, in tempi brevi. Si dirà: ad un mese da playoff nei quali il club biancorosso dovrà dare tutto pur di scappare dalla serie C, non è attuale affrontare quest’altro problema. E invece non è così. Conquistare la serie B è fondamentale, imprescindibile addirittura. Ma non può essere un punto d’arrivo. Non per una città che da sempre aspira ad altro e non può accontentarsi di vivacchiare in cadetteria. Non per una piazza che  pur subendo l’impossibile da nove anni, continua a produrre numeri pazzeschi e ha potenzialità di primissimo piano. Riflessioni fin troppo evidenti che non possono non essere condivise da imprenditori illuminati come i De Laurentiis. Che probabilmente avranno anche studiato una strategia per accontentare entrambe le realtà, ma che forse farebbero meglio ad illustrare. Ambizioni e chiarezza a Bari si tradurrebbero in affetto e pubblico. L’ambiguità, invece, genera un’inevitabile diffidenza, corroborata dalle troppe sofferenze del recente passato. In fondo, se a Napoli sta stretto un contesto che comunque oscilla tra Champions ed Europa League e che ha appena prodotto una nuova finale di Coppa Italia, figurarsi come si sente Bari nell’attuale serie C o da possibile attrice non protagonista in B. Sia chiaro: nessuno intende avviare processi alle intenzioni. Anzi: mai come in questa fase occorre unirsi per vincere questi strani ed improvvisati playoff. Subito dopo, però, verrà il momento di costruire. Con unità di intenti fra tutte le componenti del pianeta biancorosso. Ma anche con la ferma consapevolezza che Bari ha tanto bisogno di una prospettiva reale.

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