L’esperto di calcio e finanza Bellinazzo quantifica come inciderebbe la mancata promozione sui ricavi biancorossi

La proposta dell’Assemblea di Lega Pro che vorrebbe la quarta promossa in B, decisa con il criterio del merito sportivo attraverso la media punti deve ancora passare al vaglio del Consiglio federale. Si tratta di un provvedimento che allo stato attuale premierebbe il Carpi, terzo nel Girone B, scontentando Reggiana e Bari, seconde al momento dello stop del campionato, e anche le altre squadre tra cui Carrarese, Ternana e Padova che vorrebbero partecipare ai playoff.

In particolare per il Bari, la certezza di rimanere in Serie C, equivarrebbe a grosse perdite come rilevato da Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, esperto di calcio e finanza, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno: “Posto che sia la serie B che la C sono tornei che non assicurano un equilibrio economico perché hanno costi più alti dei ricavi, se in C mediamente si incassano tra 2 e 2,5 milioni, in B il livello sale a una cifra che si avvicina ai 20 milioni, quindi 10 volte di più”.

Cifre che crescono considerevolmente se si prende in analisi una piazza come Bari dove “le voci sono diverse: diritti tv, botteghino, sponsorizzazioni. Una piazza come Bari in B potrebbe addirittura superare quota 20 milioni. Ovviamente ragioniamo nella prospettiva post covid, non nel contesto di una pandemia che costringerà a giocare a porte chiuse”.

In Serie B gli eventuali ricavi aumenterebbero notevolmente, prima di tutto per ciò che concerne i diritti tv: “La B incassa complessivamente tra i 20 e i 25 milioni. Per una piazza come Bari credo che l’introito sarebbe di circa 2-3 milioni”. Ma non è tutto, a ciò bisognerebbe aggiungere anche gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti: “Parto dal presupposto che il Bari in B possa anche registrare una media di 20mila spettatori. Andando in questa direzione, potremmo pensare anche a 3-4 milioni di ricavi dal botteghino”.