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Bari, Frattali: “Ci alleniamo in casa da professionisti. Non vediamo l’ora di scendere in campo”

Il portiere biancorosso racconta la sua vita in casa a causa dell’emergenza coronavirus. Il campo manca e così anche il sostegno e l’affetto dei tifosi

Dobbiamo stare a casa per il bene comune. Ci alleniamo bene ma con i limiti del caso, io però ho la fortuna di avere un parco condominiale dove posso andare a correre. La società poi ci ha dato delle bike con dei programmi quotidiani. E poi ho le mie bimbe che mi aiutano. Le rendo partecipi,  faccio squat con loro in braccio. È un passatempo che piace a me e a loro”. Gigi Frattali racconta a TeleBari la sua vita in quarantena, gli allenamenti particolari in famiglia e il senso di nostalgia del campo.

“Mi manca il campo ma mi manca tutto l’ambiente biancorosso e del calcio in generale. Perché la cosa più bella è giocare con i tifosi al nostro fianco”. A Frattali manca il campo e lo stato di incertezza del calcio non fa che aumentare il sentimento di tristezza nello stare lontani dal campo: “Purtroppo non so quando sarà possibile di nuovo e per questo mi manca ancora di più. Io non vedo l’ora di ritornare. Sappiamo che non saremmo pronti fisicamente ma la voglia prevale sulla condizione fisica”.

Ma per i calciatori è anche l’occasione per passare più tempo in famiglia: “Non è semplice sopportarmi in casa – risponde Frattali – ma è felice perché vede le bimbe felici di vedere il papà presente. Siamo una famiglia molto unita e sopperiamo alle mancanze dettate dalla quarantena con questo grande affetto. Poi cucino perché mi piace. Ma dopo due mesi ho perso l’ispirazione, non so più cosa cucinare. Ho esaurito le idee, in più abbiamo un’alimentazione da seguire, non posso sbizzarrirmi troppo”.

Proprio l’alimentazione e gli allenamenti sono difficili da fare lontani dalla squadra ma “Dobbiamo stare attenti all’alimentazione. Siamo in contatto con il mister e lo staff e ci chiedono come va e se stiamo allenandoci. Ma è normale che un conto è allenarsi tutti insieme, un conto è allenarsi a casa. Si devono fidare di noi sul lavoro svolto ma fortunatamente abbiamo una squadra di grandi professionisti, tutti quanti ci stiamo allenando molto bene. Poi se sono arrivato a 34 anni fisicamente integro lo devo al fatto che sono un professionista esemplare. È una ricetta fondamentale per arrivare integro fino a 40 anni perché voglio giocare il più a lungo possibile”.

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