Rispettando il regolamento vigente, si tratta del periodo minimo per terminare regular season e play off.

Un’apertura alla speranza nel frangente più delicato per l’Italia alle prese con l’emergenza sanitaria derivante dal coronavirus. Le ultime novità hanno fatto cadere anche i residui tabù: non sarà aprile il mese della ripresa del calcio ed anche sull’inizio di maggio permane più di una perplessità. Scontato chiedersi, in tali tempistiche, come potrebbe concludersi il campionato di serie C che contempla un’ampia appendice sui play off. Una coda di stagione molto probabile per il Bari che, a nove punti dalla capolista Reggina, non vuole certo rinunciare all’assalto alla serie B, pur dovendo eventualmente passare dagli spareggi promozione.

Si può fare, tuttavia, un calcolo a ritroso per capire quanti giorni servirebbero per concludere il torneo con il regolamento attualmente in vigore. I biancorossi, come tutte le compagini del girone C, devono disputare otto gare della stagione regolare. Il primo dato è che, essendo il termine della regular season fissato al 25 aprile, qualora il campionato potesse riprendere a maggio, si potrebbe tranquillamente rispettare l’ordine del calendario. Dando per scontato che si giochi ogni tre giorni, al Bari servirebbero due settimane e mezzo per affrontare nell’ordine Catania, Vibonese, Bisceglie, Paganese, Teramo, Rende, Potenza e Casertana.

Conservando il secondo posto, i biancorossi dovrebbero quindi fermarsi brevemente per dare spazio alla fase preliminare degli spareggi: andrebbe via un’altra settimana e mezzo per giocare i due turni di play off all’interno dei gironi, quindi andata e ritorno degli ottavi di finale. I galletti entrerebbero in scena ai quarti di finale: occorrerebbero, quindi, altre due settimane per disputare quarti, semifinale e finale, rispettando la formula dell’andata e ritorno. Sarebbe un tour de force serratissimo, ma si può ipotizzare di concludere il tutto in sei settimane. Se non ci fosse alternativa alla data perentoria di chiudere l’attività agonistica entro il 30 giugno, allora servirebbe una ripresa non oltre il tre maggio. Ogni ulteriore proroga, farebbe sconfinare il programma a luglio. Ma con il rinvio dell’Europeo 2020, non sarebbe nemmeno un’ipotesi impossibile arrivare ad allungare un po’ i termini: in fondo, ci sarebbe poi tempo per garantire ai calciatori i periodi dovuti di ferie e magari programmare una ripresa delle attività un po’ differita nel tempo. Ovviamente ci sarebbero da adeguare contratti e retribuzioni, spostare in avanti i parametri delle iscrizioni e delle scadenze retributive. Un’opera non semplice, ma auspicabile.