Il primo posto è lontano, ma l’obiettivo non può cambiare. A patto di crederci tutti: società, squadra, tifosi.
Il mondo biancorosso non può finire. Dieci punti dal primo posto occupato dalla Reggina a dieci giornate dal termine della regular season sono oggettivamente un’enormità. Ma la serie B non passa soltanto dalla promozione diretta. La strada dei play off è certamente più impervia, ma comunque praticabile. Il pericolo attuale è soprattutto uno: lo scoramento. La città, già sofferente per essere in una categoria che non sente sua, potrebbe disamorarsi ulteriormente e magari seguire meno le vicende della truppa di Vivarini. A sua volta, la squadra, allontanatosi l’obiettivo principale, potrebbe avere un calo di tensione e lasciare punti pericolosi per strada, favorendo in qualche modo il ritorno delle concorrenti.
No, tutto questo non deve accadere. Non sarebbe giusto. L’imperativo deve essere tenere la marcia alta, blindare il secondo posto, in maniera da disputare i play off nella migliore condizione possibile. Per vincerli. Bisogna continuare a dare tutto, sbaragliare la concorrenza, pigiare sull’acceleratore. Ha ragione Vivarini nel dire che il traguardo va raggiunto con le buone (riferendosi al primo posto) o con le cattive (i play off). E se “cattive” dovranno essere, allora che ci creda ogni componente del pianeta biancorosso.
La società, innanzitutto. Che dovrà essere coinvolgente nel richiamare la piazza a raccolta ed al contempo spietata nel far valere in ogni sede il prestigio ed il blasone del Bari, troppo spesso oggetto delle contestazioni altrui, sebbene siano proprio i pugliesi ad avere qualcosa da recriminare nel corso del torneo. Dai vertici del club dovranno partire gli input per conquistare la serie B, facendosi vedere presenti e determinati. La squadra, in secondo luogo. Che dovrà continuare a crescere per trovare un’identità sempre più forte e maggiori soluzioni in corso di match. Ci si aspetta di più soprattutto da alcuni elementi che sono seconde linee solo sulla carta, ma che, invece, posseggono talento, numeri e qualità per risolvere con il loro ingresso anche le contese più complicate. Raggiungere un equilibrio ed ampliare le frecce al proprio arco, può essere l’arma vincente agli spareggi promozione. Il pubblico, infine. Inutile raccontarsi storie: la serie C non può generare il “priscio” di quando si lotta per andare in A. Ma qui occorre una presa di coscienza. Un altro anno in questo contesto sarebbe sopportabile? La risposta negativa è fin troppo scontata. E allora bisogna fare la propria parte. Supportare, spingere, stimolare. Persino contestare se fosse necessario. Ma soprattutto: esserci. Bari deve essere un valore aggiunto per il Bari. Bisogna dimostrarlo per non avere alcun rimpianto. Senza dimenticarsi una regola preziosa: ciò che si ama si protegge e si aiuta anche quando non ci va. In particolare, nei momenti più difficili.
Bisogna crederci sempre più forza BARI ?❤️
Mister invece di fare conferenze vid c ving contro L’Avvelin…..
Spaca tutto distruggi
Proclami molti…..pochi fatti ….senza vittorie non si va da nessuna parte, anzi dovremmo guardarci le spalle!
Solita romanzina, Solite frasi.??
Mister noi Tifosi ci siamo.
Insegna bene a tt la difesa cosa significa la CATTIVERIA AGONISTICA.
È lì il problema.
Basta basta a prendere gol dai calci piazzati.
E una società seria. Con tecnici e management all altezza della situazione
Una squadra in salute non pareggia cosi tanto
Tutto questo prima di entrare in campo.