L’allenatore aretino ricorda i suoi trascorsi sulla panchina biancorossa e analizza la stagione dei galletti

“Bari e Avellino sono due grandi piazze del sud, meriterebbero platee diverse. A Bari sono stato due anni, ad Avellino otto mesi ma sono stati periodi intensi. Dal punto di vista delle emozioni mi hanno dato tanto”. Queste le parole di Guido Carboni ai microfoni di Radio Selene per Passione Bari Extra Time, doppio ex della prossima gara dei galletti contro l’Avellino per la 29esima gara di campionato.

“Questa – ha continuato l’ex allenatore del Bari – è una partita che vale tanto per il Bari e forse meno per l’Avellino perché i biancorossi hanno più pressioni. Quest’anno il Bari deve esibire tante qualità per portare a casa il risultato, ma parliamo di piazze con storie completamente diverse: l’Avellino, per esempio, ha delle problematiche e Capuano è stato bravo a blindare l’ambiente”.

La classifica ormai sembra segnata con la Reggina che vola solitaria verso la Serie B: “Oggi solo la Reggina può perdere il campionato. – aggiunge Carboni – Per il Bari il cambio in panchina era inevitabile, ora la rosa del Bari è però molto più forte che all’inizio della stagione. La Reggina, dalla sua, ha molta più continuità e riesce a vincere molto più rispetto al Bari”.

Nella sua esperienza sulla panchina del Bari è memorabile, per Carboni, il 2-0 proprio contro l’Avellino nel febbraio 2006: “Venivamo da un periodo difficile, fu una gara tosta ma ce la facemmo. Poi ero anche in panchina con gli irpini in un Avellino-Bari 3-2, e in quell’occasione bisticciai anche con Conte”.

A questo punto però bisogna concentrarsi per il rush finale di campionato e prepararsi a giocare i playoff: “L’arma in più del Bari? Dovranno arrivare a fine stagione con una condizione psico-fisica eccellente, deve ritrovare la convinzione che è nei mezzi di questa squadra, che ha più tecnica e qualità di tante altre. Sarà importante anche non guardare più al primo posto. Ai playoff servono attributi a 360 gradi”.