La sconfitta della Reggina può riaprire i giochi per la vetta. Ma ora i biancorossi dovranno dimostrare di essere una big.
Settimane e settimane di vana attesa. 14 turni di imbattibilità, puntualmente frustrati dalle notizie apprese da uno smartphone o, per i più romantici, da una radiolina. Dall’avvento di Vincenzo Vivarini, il Bari non ha più perso, si è esaltato in trasferta, ha spesso avuto la meglio negli scontri diretti (successi contro Ternana, Catanzaro, Potenza). Ma la Reggina irrefrenabile capolista ha fatto altrettanto. Anzi meglio, ampliando la distanza fino agli attuali punti di vantaggio sui galletti, nel frattempo abili ad arrampicarsi fino al secondo posto.
Ma la notizia tanto attesa infine è arrivata. Alla prima partita del 2020, all’alba del girone di ritorno. Quasi per inviare un messaggio di speranza, dovendo cominciare un nuovo percorso. La Reggina è stata sconfitta, travolta in un match teoricamente favorevole. Contro la Cavese, una compagine in lotta per la salvezza. Non in uno scontro diretto. Inutile rimarcare i conti che magari ogni tifoso avrà già fatto: dall’opportunità di andare a -7 dai calabresi ad un calendario favorevole (Viterbese fuori, Rieti e Sicula Leonzio al San Nicola) fino allo scontro diretto in programma il 26 gennaio.
Ma questi sono discorsi che restano sulla carta. Contro la Viterbese (peraltro falcidiata dalle assenze), il Bari dovrà dimostrare di essere una big. Di avere il cinismo della grande squadra che non fallisce le opportunità concesse dal destino. Di essere spietato e determinato perché così si mette paura a chi magari si è illuso di essere già vicino al traguardo. Questa è una prima chance: sfruttarla significa poterne aprire delle altre, fallirla potrebbe anche voler dire che non ne capiteranno più. Il Bari è chiamato a dare un segnale forte. Al campionato e al suo popolo. Ogni incognita (il torneo fermo da un mese, la forma e gli automatismi da ritrovare) va superata con un furore ed una rabbia superiori a tutto.
E se arriverà il blitz a Viterbo, allora la palla passerà alla società. Chiamata a compiere sul mercato ogni possibile sforzo per corroborare il sogno. Per sostenere le richieste di Vivarini ed ampliare le scelte e la qualità di un gruppo che dovrà essere pronto a tutto. Ad una rimonta ai confini della realtà oppure a giocarsi ogni carta ai play off. Non abbia dubbi la famiglia De Laurentiis. Bari saprà ripagare ogni investimento con presenza, riconoscimento e passione. Ora è il momento di non fallire. Un diktat perentorio. Che vale per tutte le componenti di un mondo biancorosso smanioso di tornare a sorridere.
