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Rassegna stampa: Guido Carboni “gioca” Viterbese-Bari

Il tecnico toscano ha allenato entrambe le formazioni che si sfideranno domenica alle 15.

Guido Carboni ha sfiorato una clamorosa promozione con la Viterbese (2003-04) pur tra mille difficoltà. Quindi due anni in biancorosso (2004-06) condotti con altrettante salvezze in sicurezza nonostante uno dei periodi più grigi della lunga era scandita dalla famiglia Matarrese. Il tecnico toscano è un doppio ex di lusso della sfida che si svolgerà domenica alle 15. La Gazzetta del Mezzogiorno lo ha intervistato.

“E’ un match che davvero mi tocca il cuore”, afferma Carboni. “Viterbo mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere. Il sogno di una promozione in B che sarebbe stata storica è sfumato in finale dei play off, tra mille episodi arbitrali dubbi. A Viterbo la media spettatori si aggira sul migliaio di persone: in quel torneo allo stadio ne venivano sempre 7mila, solo per spiegare l’entusiasmo che si era creato. Da gennaio a giugno non prendemmo gli emolumenti: io e un team manager sostenemmo alcune spese per gli affitti sulle case dei calciatori”. Eppure quell’exploit propiziò la chiamata del Bari.

“Non potevo rinunciare”, prosegue Carboni. “Malgrado fosse un periodo particolare per la società, nonostante non si sapeva se avremmo giocato in serie C per effetto della retrocessione maturata sul campo oppure in B in virtù del ripescaggio, come in effetti avvenne. Ma vivere una piazza del genere è una fortuna che non capita a tutti e io sono ancora riconoscente al presidente Vincenzo Matarrese per l’opportunità che mi concesse. Portai con me quattro ragazzi della Viterbese. Santoruvo è diventato un riferimento assoluto per il Bari, Gazzi si è affermato come un centrocampista completo del massimo campionato italiano. Lo stesso Sibiliano riuscì in un percorso positivo e volli con me pure Bianconi che fu un riferimento prezioso per lo spogliatoio. Costruimmo un gruppo fantastico che quando sembrava in estrema difficoltà sapeva sempre come risollevarsi. Il rimpianto è non aver allenato il Bari che volevo io. Dopo il secondo anno, dissi che era giunto il momento di essere più ambiziosi, ma evidentemente non era il momento e allora fu meglio dividersi”.

Quindi, un commento sull’attualità. “Dispiace vedere il Bari in C, ma con una proprietà del genere è una situazione temporanea. Il Bari ha tutto per ritrovare la B già in questo torneo. Innanzitutto, è obbligatorio credere fino in fondo alla rincorsa sulla Reggina che sicuramente avrà una fase calante. E se non arriverà la promozione diretta, bisognerà mettersi nelle condizioni di spuntarla ai play off. L’arrivo del Bari sarà un evento per la piazza di Viterbo e come sempre i galletti si troveranno di fronte un avversario pronto a giocare la gara della vita. Ma sui valori non c’è storia. Antenucci e compagni sono troppo superiori: gare del genere non si possono fallire”.

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