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Bari, il pagellone del girone d’andata 2019-2020 a puntate: gli allenatori

vivarini

I giudizi riguardanti i due tecnici dei biancorossi avvicendatisi nelle prime 19 partite del campionato 2019-2020 di Serie C

Terminato il 2019, si conclude anche il pagellone del girone d’andata 2019-2020 di LaBariCalcio.it con l’ultima puntata dedicata ai due tecnici che si sono avvicendati con alterne fortune sulla panchina biancorossa, Giovanni Cornacchini e Vincenzo Vivarini.

GIOVANNI CORNACCHINI VOTO 5: La promozione conquistata al termine dello scorso campionato tra i dilettanti è stato il suo lasciapassare per allenare i galletti anche in Serie C, nonostante già nel girone di ritorno su di lui si fossero addensate delle nubi. Il tecnico di Fano, tuttavia, ha sprecato come peggio non avrebbe potuto l’occasione di maggior prestigio della sua carriera. Dopo un pre-campionato tutto sommato positivo, sono emersi tutti i limiti di una squadra che nonostante il periodo di lavoro estivo non aveva acquisito alcuna identità. Partito con una vittoria sofferta al debutto contro la Sicula Leonzio, Cornacchini ha incassato la sua prima sconfitta già alla seconda giornata in casa contro la Viterbese. Dopo una vittoria stentata a Rieti, è arrivato il pari nello scontro diretto con la Reggina, e infine la sconfitta nel derby in casa della Virtus Francavilla che gli è costata il posto. Molto probabilmente sarebbe stato meglio dirsi addio in estate, senza macchiare il ricordo del meritato ritorno tra i professionisti con un inizio di stagione ampiamente al di sotto delle aspettative.

VINCENZO VIVARINI VOTO 7,5: Ingaggiato per cambiare volto al Bari si può dire che sia riuscito nell’impresa dando finalmente un’anima alla squadra. Gli va riconosciuta non solo la sapienza tattica ma anche il lavoro psicologico compiuto sulla squadra. Entrato in punta di piedi senza stravolgere il lavoro del suo predecessore, ha rapidamente fatto assorbire alla squadra la propria filosofia, ottenendo un’impressionante striscia di 14 risultati utili di fila. Ancora imbattuto, a lui si deve anche la svolta tattica, con il passaggio da un 3-5-2 attendista, ad un più aggressivo 4-3-1-2 volto a dominare gli avversari. La sfida di conferire personalità alla squadra è vinta, ora resta da affrontarne un’altra: recuperare lo svantaggio sulla Reggina. Sulla carta l’impresa sembra impossibile ma Vivarini non è nuovo a rimonte epiche, come ha dimostrato nei suoi passaggi a Chieti e a Teramo, in cui ha vinto il campionato partendo da una situazione di svantaggio di una decina di punti.

 

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