Oltre al rettangolo verde dov’è il leader della squadra biancorossa, il centrale romano ha un ruolo importante anche fuori dal campo
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport dedica un approfondimento a Valerio di Cesare, difensore che nel girone d’andata di campionato appena concluso si è confermato uno dei pilastri inamovibili del Bari (ha raggiunto le 100 presenze coi galletti e le 400 tra i professionisti).
Sempre presente, il capitano biancorosso ha saltato soltanto l’ultima sfida vinta in casa della Casertana per squalifica. Determinante il suo contributo al dato che fa del Bari la seconda miglior difesa del girone dopo la Reggina con 13 goal subiti, di cui solo 4 in trasferta.
A prescindere dal suo apporto sotto il profilo tecnico e dell’esperienza, il centrale romano si può a tutti gli effetti considerare un valore aggiunto per il Bari. Il quotidiano, infatti, sottolinea come Di Cesare abbia avuto un ruolo determinante non solo in campo e nello spogliatoio (dove è uno dei trascinatori indiscussi) ma anche nelle trattative. Il capitano, infatti, ha facilitato il lavoro di Matteo Scala contribuendo a convincere ad accettare il progetto biancorosso ai vecchi compagni Antenucci, Frattali e Scavone.
Con il contratto in scadenza nel 2021 e una carriera che si avvia verso la sua fase finale (a maggio compirà 37 anni), Di Cesare sogna di centrare un’ultima impresa sportiva, la promozione in B con il Bari, che sarebbe la quarta in carriera dopo quelle ottenute con Torino (dalla B alla A) e Parma (doppio salto dalla C alla A),
Un calciatore da tenere in società dopo fine carriera. Una persona per bene