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La nostra riflessione. Bari, niente calcoli: serve il pieno prima della sosta

La pausa natalizia consentirà a Vivarini di insistere sul suo calcio e alla società di potenziare la squadra. Ma per un girone di ritorno ad alta velocità, occorrono due successi.

Ci sono grandi aspettative sul girone di ritorno del Bari. Lo sostiene il presidente Luigi De Laurentiis. Lo affermano puntualmente i calciatori biancorossi. Che non vogliono rinunciare in partenza alla rincorsa alla Reggina, nonostante i dieci punti di svantaggio. Una fiducia che nasce dalla possibilità di cementare automatismi e gioco nel credo di Vincenzo Vivarini. In effetti, data la velocità del torneo, i galletti non hanno mai avuto troppo tempo per studiare. Hanno dovuto applicare in partita ciò che è stato loro impartito a lavori in corso. In tal senso, due settimane di pausa serviranno ad oliare i meccanismi, a rifinire la preparazione, a mettere nuova benzina nelle gambe. E poi c’è il mercato. Da affrontare con idee chiare, determinazione e risorse economiche. Per pescare 3-4 elementi in grado di fare la differenza. E di consentire al Bari quantomeno di affrontare gli eventuali play off (se il primo posto svanisse definitivamente) con una corazzata in grado di sbaragliare la concorrenza.

Ma perché tutto ciò possa accadere, occorre presentarsi alla seconda parte di stagione nelle condizioni giuste. Senza aumentare il distacco da alcuna delle dirette concorrenti. Arrivando a giocarsi ogni carta disponibile con l’opportuna dotazione di punti. E allora, per riuscirci, c’è un solo modo. Vincere entrambe le gare che conducono alla sosta. Due gare ostiche. Perchè giocare a Caserta (domenica 15) non è semplice per nessuno. In un ambiente caldo e contro una compagine che in casa si esalta. Così come non si potrà prendere sottogamba la ricerca disperata di punti salvezza della Sicula Leonzio, di scena al San Nicola il 22.

Ebbene, spesso a Bari si è chiesto di abbinare lo spettacolo ai punti. Beh, per una volta, si può anche rinunciare all’estetica. Serve sostanza ed in tal senso la prestazione dei galletti contro il Potenza deve essere una traccia. Si può vincere anche soffrendo. Mettendoci cuore, grinta e determinazione. Perchè quando si capisce di essere a corto di energie fisiche, si compensa con quelle morali. Magari urlando e arrabbiandosi, come ha fatto capitan Di Cesare. Il Bari deve imparare a vincere pure le gare sporche. Quelle nelle quali magari non meriti al 100%, ma che porti a casa comunque. La Reggina in tal senso è stata fin qui maestra di tale strategia. I biancorossi devono, invece, crescere su questo particolare. I prossimi due impegni saranno quindi fondamentali nella crescita della truppa di Vivarini. Bisogna vincere. A tutti i costi.

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