Il distacco dagli amaranto sembra un abisso ma le precedenti esperienze del tecnico dei galletti insegnano che non tutto è perduto
Ancora tre turni da giocare e il campionato di Serie C arriverà al giro di boa. Nel Girone C, uno dei raggruppamenti più competitivi della terza serie italiana, la classifica vede in vetta la Reggina con 40 punti. Gli amaranto hanno un cospicuo vantaggio sulle inseguitrici: +7 su Potenza e Ternana, a pari merito al secondo posto, +9 sul Monopoli e +10 sul Bari.
Il distacco più clamoroso è proprio quello che separa i calabresi dai galletti. In estate, quando la maggioranza degli addetti ai lavori e degli opinionisti sportivi dava come favorito per la promozione il club dei De Laurentiis, nessuno avrebbe potuto immaginare un gap simile. E invece la Reggina è lì in vetta, ancora imbattuta dopo 16 turni, con l’impressionante score di 12 vittorie e 4 pareggi e con in squadra l’attuale capocannoniere del girone, Simone Corazza, autore di 13 reti.
Con 10 punti di vantaggio sulla rivale più accreditata, la squadra allenata da Mimmo Toscano ha il coltello dalla parte del manico e sa che tutto dipende da sé. Da Bari, al momento le dichiarazioni sul discorso promozione si fanno sempre più prudenti e l’ambiente inizia a familiarizzare con la temutissima prospettiva dei playoff. L’obiettivo dei galletti è cercare di ottenere il massimo dalle prossime tre partite prima della sosta e poi intervenire energicamente sul mercato a gennaio.
La grande speranza dei biancorossi, tuttavia, ha un nome e un cognome: Vincenzo Vivarini. Nella sua carriera, infatti, il tecnico abruzzese ha già ottenuto due promozioni partendo da una situazione analoga, e cioè con una decina di punti di svantaggio all’inizio del girone di ritorno. La prima volta successe nel Girone F del campionato di Serie D 2009-2010, quando Vivarini era alla guida del Chieti che a fine torneo riuscì a piazzarsi al primo posto precedendo Santegidiese e Atessa Val di Sangro, mentre la seconda volta accadde con il Teramo nella stagione 2014-2015 con il Teramo che riuscì a precedere in classifica l’Ascoli, salvo poi vedersi revocare la promozione in B per illecito sportivo.