
Alcuni spunti dell’intervista rilasciata da Walid Cheddira al Corriere dello Sport di oggi
LA FAMIGLIA – “Mio padre Aziz ha giocato a calcio nelle leghe del Marocco ma 38 anni fa ha deciso di trasferirsi in Italia in cerca di fortuna. Aveva bisogno di un lavoro e lo trovò a Loreto come operaio. Ora per fortuna può riposare un po’”.
INTEGRATI – “Perfettamente. Se alludi a episodi di razzismo, o qualcosa del genere, zero assoluto. Loreto poi è un paese, ci conosciamo tutti, è un posto dove ci si rispetta l’uno con l’altro”.
LA CARRIERA – “L’ho sempre pensato, anche quando sembrava un obiettivo lontano. La mia fortuna è stata questa: il mio procuratore Di Napoli mi ha segnalato al ds del Bari, Ciro Polito, quando giocavo a Mantova. Polito è venuto a vedermi e ha deciso di investire su di me”.
LA SCELTA DEL MAROCCO – “L’Italia? Non mi hanno mai cercato. Ma sono onesto: se anche l’avessero fatto, non avrei potuto accettare. La mia famiglia è marocchina, la mia cultura è marocchina. Io volevo giocare per il Marocco”.
