Il presidente della Lega Pro ha parlato anche della controversa lista a 22, argomento che ha diviso i club di C
Durante la diretta del sorteggio dei calendari, Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha parlato anche della discussa lista a 22, regola introdotta quest’anno che ha spaccato gli addetti ai lavori della terza serie: “Nel corso di questi mesi abbiamo lavorato per trovare soluzioni. Siamo andati alle liste a 22 per un semplice motivo: quando abbiamo chiesto la cassa integrazione ci hanno preso per matti. Volevamo dimostrare di avere calciatori normali. Avevamo bisogno di coerenza. La media dei calciatori per squadra è di 25, giocano in 16, quindi l’abbiamo portata a 22”.
Ghirelli ha poi sciorinato alcune cifre, sottolineando la necessità di putnare sui giovani: “Sono 186mila euro di media per ogni società, 11 milioni di euro complessivamente. Come potevamo chiedere cifre del genere? Davamo l’impressione di buttare soldi. Diamo spazio ai giovani. I portieri si possono cambiare, in caso di infortuni anche. Si può valorizzare il settore giovanile, mettendo in deroga. Altrimenti diamo ragione a Draghi. Bisogna scommettere sui giovani”.
Sulla situazione stadi e sugli sponsor, il numero uno della C ha poi aggiunto: “C’è una congiunzione tra stadio e credito d’imposta, chi sponsorizza vuol vedere il suo marchio negli stadi ma se questi sono chiusi. Da febbraio che gli stadi sono chiusi e con un protocollo sanitario pesantissimo”.