Il presidente della Lega Pro lancia l’allarme sui danni causati dall’assenza dei tifosi sugli spalti a causa del coronavirus
La speranza di tutti i tifosi di calcio italiani, in tutte le categorie, era che per settembre si potesse tornare allo stadio ad assistere alle partite della propria squadra del cuore, tutto però, lascia pensare che non sarà così, visti i dati in risalita dei casi di covid-19. I timori sono confermati anche nell’intervista rilasciata da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ai microfoni di Tuttosport.
In particolare il numero uno della terza serie italiana si è soffermato sull’impatto economico che avrà continuare a giocare a porte chiuse anche nella stagione 2020/2021: “L’assenza di paganti – afferma – crea enorme preoccupazione dal punto di vista finanziario. Nel corso di questi mesi abbiamo cercato di lavorare con un quadro articolato e organico di interventi per mitigare l’impatto economico del coronavirus: dalla cassa integrazione, all’Irap, al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni. Ma senza pubblico tutta la sponsorizzazione intorno allo stadio ne patisce”.
“Noi siamo stati l’unica Lega – continua Ghirelli – che presentò al governo l’impatto della pandemia sulla stagione prossima 20/21 dove abbiamo preannunciato che si sarebbe presentato un problema strutturale, valutando una perdita complessiva per tutti i club tra gli 80 e i 100 milioni. Se dovesse restare per un lungo periodo la chiusura degli stadi allora la situazione diventerebbe ancora più critica. A differenza di ciò che prevedevano i catastrofisti tutte le società si sono iscritte presentando tutta la documentazione in ordine grazie anche agli interventi che abbiamo messo in campo”.