Se i galletti possono ritenersi soddisfatti per la possibilità di aspirare alla B sul campo, altre squadre non ritengono giuste le decisioni del Consiglio direttivo
Le indicazioni emerse dal Consiglio direttivo di Serie C hanno disposto che la stagione 2019-2020 venga completata soltanto attraverso lo svolgimento di playoff e playout. Stabilite le promozioni per le prime dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) e le retrocessioni per le ultime classificate (Gozzano, Rimini e Rieti, più Rende e Bisceglie per distacco), restano da definire solo la quarta promozione attraverso il mini torneo riservato a 28 squadre (al quale i club in difficoltà potrebbero anche non presentarsi, senza subire sanzioni troppo pesanti) e le restanti retrocessioni.
Se la ripresa del campionato, pur soltanto con la post-season fatta di playoff e playout, è da considerarsi una vittoria per le squadre come Bari, Reggio Audace e Carrarese, che aspirano a giocarsi la possibilità di essere promosse sul campo, non si può dire lo stesso per le squadre che dovranno riprendere direttamente dai playout e delle retrocesse.
A guidare il fronte degli scontenti c’è il Ravenna, società che ritiene che la decisione del Consiglio direttivo “sia contraria ad ogni principio di fairplay, poiché le classifiche parziali non rispecchiano né possono rispecchiare l’effettivo valore sportivo” e che chiede “che il campionato finisca e che sia il campo, nell’assoluta parità sportiva, a definire le classifiche”. La posizione del club romagnolo, oltre a incassare il sostegno dell’AIC, è stata condivisa anche dai calciatori di Bisceglie Calcio, Rende Calcio, Rieti Calcio, Rimini Calcio, A.C. Gozzano e Alma Juventus Fano che hanno sottoscritto l’appello.
Bari grande amore.
Ghirelli e tutte le altre società del sud e del nord hanno remato contro.
Vergogna!
Loro si divertono …passatempo inutile, il Bari fa sul serio.