Il Direttore Sportivo biancorosso commenta le decisioni prese in assemblea di Lega Pro riguardo alla sospensione del campionato e soprattutto sulla quarta promozione

“Vorrei tranquillizzare i tifosi del Bari: l’Assemblea di ieri non ha alcun tipo di competenza giuridica e non ha potere per decidere i criteri di promozione e retrocessione. C’è stata solo una proposta che verrà valutata dal Consiglio Federale”. Il direttore sportivo del Bari Matteo Scala analizza su Telebari l’ultima Assemblea di Lega Pro la quale ha deciso le proposte da portare nel prossimo Consiglio Federale riguardo retrocessioni e promozioni.

E proprio sulle promozioni che è nata la grande polemica. L’Assemblea ha infatti deciso che la quarta promossa, dopo Vicenza, Monza e Reggina, deve essere quella con la migliore media punti: il Carpi, con quattro partite in meno rispetto al Bari. Il Bari è invece deciso a giocarsi la Serie B ai Playoff: “Ci sono tante cose che non vanno bene al Bari. – afferma Scala – Però stiamo parlando dell’individuazione di una quarta promossa qualora non ci sia la possibilità di fare i play-off. Inoltre, come ha detto lo stesso Ghirelli, ci vuole una riflessione sul 38% che ha votato per un criterio che ci vede umiliati in una votazione molto segmentata. Noi abbiamo palesato tutto il nostro disappunto”.

La proposta dunque non piace al Bari perché “anche un bambino capirebbe che questa proposta fa acqua da tutte le parti perché a parità di partite siamo la miglior seconda e non l’abbiamo mai detto. E poi abbiamo sempre chiesto di scendere in campo. Siamo chiusi a Bari ad allenarci con la speranza per tornare a giocare: non ci appelliamo a trucchi extra-calcistici o alla sorte”.

C’è dunque la discriminante di aver giocato in un momento particolare del Paese quando, dall’altra parte, altre squadre si erano fermate a causa dell’epidemia di coronavirus: “Quelle quattro partite sono state giocate perché ci è stato detto di farlo, in una condizione non facile perché abbiamo giocato quattro partite in dieci giorni, di cui tre fuori casa, e con l’ultima giocata quando l’Italia era già ferma. Poi non capiamo il motivo per cui 16 squadre che farebbero i play-off, disponibili a rispettare i protocolli, ma dobbiamo accettare una percentuale fantomatica per sancire una promozione”.