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Calcagno sul futuro della C: “Dalle grandi piazze come Bari alle rivelazioni, il campionato va tutelato”

Il vice presidente dell’Aic analizza il frangente di emergenza sanitaria e le prospettive della stagione calcistica.

“In questo momento prevale il sollievo per aver adottato la pratica più corretta a tutela della salute. Le curve epidemiologiche purtroppo evidenziano una fase ancora in ascesa: era impensabile pensare di continuare a giocare, così come non è stato possibile proseguire gli allenamenti di gruppo, come dimostra la velocità con cui il virus si propaga”. L’analisi è di Umberto Calcagno, vice presidente dell’Associazione italiana calciatori che analizza il momento del calcio italiano in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno, nella quale è preso in esame il punto di vista dei calciatori.

“Molti ragazzi – afferma Calcagno – sono preoccupati perché isolati dalle loro famiglie, costretti a rimanere nelle città in cui milita la squadra per cui sono tesserati. Alcuni chiedono come possono tenersi in forma ed il consiglio è badare all’alimentazione, svolgere qualche esercizio aerobico in casa: per ora non si può fare di più. La data di stop fino al 3 aprile oggettivamente è ormai anacronistica. Ma se ci fosse la possibilità di riprendere a maggio, allora due mesi pieni, magari giocando ogni tre giorni, dovrebbero bastare a concludere le competizioni secondo i regolamenti vigenti. I campionati nazionali vengono prima di tutto, anche delle grandi competizioni internazionali. Dobbiamo dare certezze al nostro pubblico. L’idea deve essere seguire le norme in vigore, salvaguardando il sistema di promozioni e retrocessioni. La tempistica si può adattare, si potrebbe anche discutere sull’estensione dei contratti qualora fosse necessario andare oltre il 30 giugno. Dovremo studiare ogni possibile scenario, sperando che non siano necessarie soluzioni d’emergenza”.

Quindi l’analisi si concentra sulla serie C in particolare. “L’esempio del Bari rafforza la mia idea sul dover fare di tutto pur di concludere i tornei secondo le regole rese note in estate. Bari è una grande piazza che giustamente deve potersi giocare le chance promozione credendo al primo posto o puntando a vincere i play off. Ma proprio la formula allargata degli spareggi tiene in vita le ambizioni di altre grandi città che magari al momento sono nelle retrovie oppure di club di città più piccole che possono scrivere storie meravigliose. Superiamo il momento drammatico del Paese, poi troveremo le soluzioni più opportune”.

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Enzo
Enzo
4 anni fa

Giusto.Il campionato va tutelato.
Giocare 2 partite alla settimana non è facile per nessuno nel periodo estivo, e cmq ci può stare.Tutte le squadre contano 22 calciatori a disposizione.D’altronde i campionati Europei e i Mondiali di disputando in tali periodi

Pandemia..
permettendo il campionato sarà più bello, più avvincente.
Cordialmente.

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