L’estremo difensore della Pink Bari parla della sua toccante esperienza e di come grazie all’amore per il calcio sia riuscita a rinascere
L’amore per lo sport, la forza d’animo e la determinazione in certi casi possono aiutare a superare anche ostacoli apparentemente insuperabili come una brutta malattia. L’esempio perfetto è quello di Paula Myllyoja, portiere della Pink Bari e della nazionale finlandese, che attraverso Eurosport Italia ha raccontato la sua esperienza personale.
La calciatrice classe ’84 ha raccontato di aver scoperto di essersi ammalata di leucemia 13 anni fa in seguito ad un malore: “Ebbi un’emorragia cerebrale e, dopo tutte le analisi del caso, mi diagnosticarono una leucemia. Mi dissero che sarebbe già stato difficile guarire e, solo a nominare il calcio, i dottori cambiavano bruscamente argomento. Seguirono le cure di sei mesi, i 5 cicli di chemioterapia, i controlli, tantissimi e scrupolosi”.
Dopo un avvenimento di questa portata sarebbe stato semplice crollare emotivamente ma l’amore per il calcio è stato utile a a reagire: “All’epoca, ero già tornata in campo. Non riuscivo a stare senza pallone: era come se il calcio facesse parte delle tante medicine utili a farmi tornare sana. I controlli, dicevo, durarono due anni e mezzo. Io, nel frattempo, mi ero già portata avanti ed ero tornata alla vita di sempre. Dopo la chemioterapia, ricordo, riacquistare le forze e il tono muscolare da atleta, fu un’impresa titanica. Ma tutto è possibile quando si è spinti dalla passione, dalla voglia di farcela. Oggi quel ricordo mi è di grande aiuto in partita”.
Fortunatamente questa brutta pagina della sua esistenza è soltanto un ricordo e ora Paula può concentrarsi su ciò che più ama: difendere i pali della porta biancorossa (con l’obiettivo della permanenza in Serie A) e della nazionale finlandese, guardando la vita con occhi inevitabilmente diversi: “Oggi sono in una delle città più belle del mondo, Bari, aspetto che non è mai da sottovalutare. Qui mi sono subito ambientata alla grande e, al momento, sono la giocatrice con il maggior numero di presenze”.