L’analisi della Gazzetta dello Sport su quell’elemento che era mancato ai biancorossi in più di un’occasione. Ora, invece, sembra tornata la voglia di non arrendersi fino alla fine
Per quasi tutto il girone d’andata il Bari si è sempre mostrato incerto sul piano caratteriale. Coprendosi con gli errori delle altre squadre o con la propria superiorità tecnica con altre, i galletti, con Cornacchini prima e con Vivarini (ma meno) poi, non hanno mai brillato in cattiveria agonistica e “rabbia” nel cercare il risultato fino alla fine della gara. La Gazzetta dello Sport di questa mattina, invece, analizza proprio questo lato dei biancorossi, ravvisando un’inversione di tendenza rispetto a qualche settimana fa.
Come ravvisato dal quotidiano rosa, infatti, i pareggi in extremis di Viterbo e Reggio Calabria sono sintomo di un piglio che sta crescendo sempre più con il passare delle settimane. In questo cambio di direzione, la Gazzetta tenta di fare un parallelismo con il Bari di Fascetti nell’anno in cui, partendo da-8 in classifica si diede lo sprint per la promozione in A. E lo fa insieme all’ex difensore biancorosso Gigi Garzya che ravvisa “la stessa qualità ed esperienza che avevamo noi, facendo le dovute proporzioni con la categoria. Vivarini ha fatto molto bene ma ora deve puntare sempre alla vittoria, specialmente fuori cassa dove affronterà le gare più ostiche”.